domenica 19 aprile 2009

Un dipendente indipendente


Repubblica del 19 ci offre uno dei tanti ossimori napoletani espressi in due pagine che non è agevole confrontare, ma che lasciano certamente spazi per qualche riflessione. Da un lato, un'intervista al procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico da cui emerge una traccia di speranza e di stimoli alla società civile. Molto misurate le espressioni del magistrato inquirente a commento dell'accertamento sulle responsabilità degli autori del delitto Ambrosio. Avrebbe potuto lasciarsi andare ad un minimo di trionfalismo per la rapidità e l'efficienza mostrata nelle indagini. E invece no. Nel citare quasi tra le righe l'impegno e la dedizione delle forze dell'ordine, ha collegato preziosi concetti quando ha affermato come violenza generi altra violenza e come non sia sufficiente l'invocazione di vendetta da parte di una borghesia sostanzialmente indifferente ad affrontare il degrado sociale e familiare in cui si consumano molte esistenze di fasce emarginate della società. Una significativa esemplificazione di senso del dovere e di coscienza del contesto, molto verosimilmente conseguenza di un ben inteso senso dello stato per il quale non c'è spazio per protagonismi, ma c'è motivo per un richiamo alla società ed alle sue responsabilità, commissive ed omissive.
Nello stesso giornale poi scopriamo invece le virtù pubbliche e private, questa volta decisamente sbandierate,sia pure con l'intermediazione di persone di famiglia, di un signore che dovrebbe svolgere le funzioni di comandante dei vigili urbani. Della sua presenza e delle sue qualità dovremmo accorgerci, in teoria, soltanto per l'efficienza ritrovata del corpo dei vigili. Ai lettori un commento sulla riuscita di questa pur non semplice operazione. Chi immaginava che al ruolo si adattasse un profilo da tenace e silenzioso esecutore della legge, con forte senso del dovere, si sbagliava. L'uomo ha da sempre scelto di operare con grande impegno,senza peraltro riuscire a resistere all'irrefrenabile pulsione verso l'esposizione mediatica. Abbiamo così accumulato cospicue tracce di risse materiali con cittadini e di divergenze, espresse attraverso la stampa e conferenze pubbliche, con chi rappresenta le istituzioni. In tutta evidenza rivendica un protagonismo che sarà sicuramente un brillante viatico per una futura carriera da politico, ma che al momento non sembra completamente in linea con quanto contrattualmente richiesto alla figura del comandante dei vigili al momento dell'assunzione dell'incarico. Contrapposizioni di figure istituzionali dicevo, al cui interno c'è il vero volto di Napoli.

martedì 14 aprile 2009

cronaca dal terremoto

Da Napoli al terremoto, cronaca degli aiuti
di Giovanni Chianelli

La rotta dei volontari partenopei che portano aiuti in Abruzzo inizia a via Cilea martedì 7, alle 21. Accorrono in molti e portano parecchia roba. La prima operazione è separare i vestiti dal cibo in uno spiazzo. La convocazione è stata fatta su facebook e via mail, ma altri passando trovano spunto per partecipare: "Fate la raccolta per gli sfollati? Non vi muovete che portiamo qualcosa anche noi", dicono degli sconosciuti. L’adunata diventa una festa, la risposta della gente supera le previsioni. Si prepara la partenza della mattina dopo, e si studiano piani per ottimizzare spazi e persone. Mercoledì mattina otto macchine si ritrovano alla barriera della tangenziale di Pozzuoli: qualcuno promette che al mercato di Monteruscello regalano biancheria e tute. Anche qui la realtà va al di là dei desideri. Appena si sparge la voce ogni bancarella offre un contributo, in breve si raggiungono duemila capi tra mutande, calze, magliette intime e reggiseni. Dire gara di solidarietà è poco, qui è una vera e propria guerra a chi offre di più. "Le fantasie magari non sono un granchè per i terremotati", si schernisce un venditore mostrando dei tanga hawaiani "però è tutta roba pulita". Si va via pensando a qualche luogo comune sui napoletani, per una volta positivo. A Caserta si uniscono altre auto, poi via fino a Cassino, dove si lascia l’autostrada per la statale Sora-Avezzano. I contadini salutano le auto degli aiuti, al casello di L’Aquila Ovest la protezione civile lascia passare senza pedaggio. Strano, dalla radio continuano a chiedere di non venire e che non serve niente. Ma i ragazzi di Napoli non demordono: non credono, di istinto, a chi chiede di non aiutare. "Qua non c’è nulla e il premier continua a dire che la situazione è sotto controllo!", si infuria Luigi, trent’anni, tra i capi della spedizione. Come dargli torto? L’arrivo dei ragazzi di Napoli è salutato come quello degli americani durante la seconda guerra mondiale. In più di cento fanno capannello attorno alle auto, si costituisce un bazar spontaneo e le migliaia di vestiti in pochi minuti spariscono. Vanno a ruba i capi di
biancheria intima , è quella che gli sfollati cercano di più. Qualcuno scherza atteggiandosi a gran venditore, un uomo calza una gonna e le bimbe ridono. Persino la cinesina di due anni che ha due scarpe destre. "I volontari laici possono essere utilissimi. Oltre a portare aiuti, regalano un po’ di allegria alla gente in preda al dramma. E voi napoletani in questo siete imbattibili", spiega Marzia, una "psicologa dei popoli" al seguito della Protezione Civile. D’obbligo un giro in centro, con tutte le precauzioni. Anche perché Chiara, una ragazza di Pozzuoli, studia matematica all’Aquila e deve recuperare nella casa in affitto dei testi e il libretto universitario, frutto di fatiche di anni. I vigili del fuoco accompagnano tre volontari nella casa di studenti, proprio affianco piazza Duomo. Atmosfera spettrale, resa ancor più paradossale dai negozi ancora illuminati e dai bancomat in funzione nel deserto. L’edificio sembra intatto, all’esterno. Dentro invece è tutto crepato. Si raccomanda attenzione estrema, una nuova piccola scossa potrebbe essere pericolosa. I ragazzi portano fuori solo libri, come raccomanda Chiara: "Il resto non mi interessa". Dopo cena c’è un momento goliardico: sfida calcistica tra volontari napoletani e Croce Gialla Pugliese. Poi la notte, molto fredda ma sopportabile, e il ritorno in mattinata. Per preparare la nuova adunata di stasera, alla rotonda del Parco Virgiliano sempre alle 21.
(09 aprile 2009)