sabato 26 luglio 2008

parlamentare scandinavo


Leggiamo spesso che in altre nazioni, specialmente in quelle di più consolidata tradizione democratica, i parlamentari, al di fuori delle loro funzioni pubbliche, svolgono una vita normale: salgono e scendono dai mezzi pubblici, vanno a cinema o al mercato coi familiari, nemmeno disdegnando, ove necessario, la busta della spesa. Belle immagini di esistenza civile, nella quale c'è una precisa consapevolezza delle proprie attribuzioni, ma al tempo stesso una pretesa a difendere gli spazi privati.
Noi italiani, i napoletani in particolare, siamo da sempre abituati a subire l'ostentazione del potere, anche di quello minore, da sottobosco clientelare. Nei ricordi di tanti di noi sirene spiegate ed auto blu con guardia spalla schierati perchè si evitino contatti tra i cittadini e le eccellenze scortate. Diventa così ancor più straordinario quello che mi è capitato più volte negli ultimi tempi. Vedere un compagno di scuola già distintosi per meriti universitari, eletto al parlamento nell’ultima legislatura, camminare nel quartiere come se niente fosse cambiato. Abbigliamento semplice, in maniche di camicia, busta della spesa in mano, è un signore che fa shopping nel tempo libero, confondendosi tra la folla come tanti altri. L'esempio di questo nostro rappresentante ci apre il cuore alla speranza. Ma è forte il timore che si tratti di un caso isolato, legato alle convinzioni ed alla personalità altamente civile dell’onorevole. Ora le figure di riferimento si circondano di nani e ballerine pure quando vanno dal barbiere.

Nessun commento: