mercoledì 28 marzo 2012

dove va la scuola americana?

Tempi duri per i responsabili delle scuole newyorkesi.
Il dipartimento dell'istruzione dello Stato di New York ha il suo bel da fare per individuare le linee direttive che devono ispirare i libri di testo da adottare nelle scuole. In un contesto sociale ben definito come "melting pot", crogiolo di razze, è assai arduo dettare i criteri per non urtare le delicate suscettibilità di tante culture.
Si sostiene che le giovani generazioni debbano avere elementi formativi non fuorvianti e trovare nei libri di consultazione quotidiana elementi rispettosi delle tante componenti sociali e razziali.
Vengono così banditi termini come "povertà", perché potrebbe mortificare l'alunno il cui padre abbia perso il lavoro; "divorzio" che rievoca la piaga delle famiglie divise; "schiavitù" perché ricorda a molti dei neri americani la triste condizione dei loro antenati. Per non parlare di "sigaretta", oggetto di una fenomenale campagna di ostracismo diretta in particolare verso le classi più disagiate; oppure "halloween" definita come festività pagana e combattuta da molte comunità cristiane.
Mi sembra il massimo dell'ipocrisia e non mi sorprende che venga dalla terra che pretende di imporre le proprie regole di democrazia e di commercio a tutto il resto del mondo.
Una gigantesca campagna da struzzi che nascondono la testa in un buco del terreno per l'incapacità di guardare in faccia le differenze e tentare di gestirle.
Difficile prevedere gli sviluppi di una simile deriva oscurantista che fa i il pari con l'idea di bandire la "Divina Commedia" per i suoi accenti antisemiti ed anti arabi. Se è vero che l'imbecillità non ha limiti conosciuti è pur vero che bisognerebbe mandare al posto giusto tutti questi novelli "catoni" e le loro censure.
Accettate le tappe della storia, fate passare gli echi e le tracce delle culture prevalenti in quei tempi. Forse ci serviranno per imparare a sbagliare di meno. Oppure a sbagliare ancora tanto, ma in un clima di laica accettazione del mondo che ci circonda.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Dove va la scuola in genere!?!

A 25 anni mi sono iscritta al Cervantes di Napoli per migliorare il mio spagnolo ed ora ho più nozioni sulla cultura generale e politica spagnola che su quella italiana!
Per non parlare che i miei amici dell' Andalucia (che sono qui in Erasmus), per loro cultura generale e per migliorare la lingua italiana, stanno leggendo "I Promessi Sposi" e tutta "La Divina Commedia" oltre a che testi più moderni... e non fanno parte nè dei così detti "impegnati politici" nè "pseudo-intelletuali"...

Unknown ha detto...

Mi scuso per alcuni orrori ortografici, ma alcuni tasti del mio pc mi stanno lasciando.