venerdì 18 gennaio 2008


Le vicende di questi giorni che è possibile sintetizzare in emergenza spazzatura, rinunzia del papa ad andare alla sapienza, caso Mastella rispecchiano con forte impatto di immagine la attuale condizione del nostro Paese. Pianura è una specie di discarica a cielo aperto dove brulicano migliaia di persone. Da anni non è nient'altro che l'angolo nascosto di ogni illegalità. Non ha un piano di edificazione, non ha un sistema viario, è labile ogni centro reale di aggregazione. E' sorta per la disperata necessità di molti napoletani di trovare una casa. E in quella plaga, nemmeno troppo suggestiva, era possibile costruire in maniera selvaggia all'inizio; e con il passare del tempo si doveva sottostare ad alcune imprese che vendevano case fatte in estrema urgenza, anche in 72 ore dalle fondamenta al tetto. Nenache a parlarne di concessione edilizia o di rispetto di qualsivoglia regolamento. A Pianura una serie di famiglie, estese e ramificate, decidevano sull'assegnazione degli spazi, regolamentando di fatto con il potere della violenza malavitosa, quello che lo Stato ed il Comune non erano stati capaci di fare. E' diventata così assurdamente estesa ed assolutamente priva del sia pur minimo pregio estetico, prima rappresentato dai giardini di agrumi e dagli orti di broccoli.
La discarica che per anni ha funzionato era distante dal centro abitato. Ma l'erosione continua ed incalzante delle case sorte in una notte la hanno portata pericolosamente vicina al centro.
E così i pianuresi hanno deciso che nemmeno la spazzatura di origine locale doveva essere sversata in quel vecchio sito apparentemente abbandonato, ma attentamente sorvegliato da occhi vigili e mai distratti.
Il caos, la guerriglia urbana, con la sola conseguenza di mettere a repentaglio la salute di tutti, a partire proprio da quelli che abitano nella zona. A molti di loro non è parso vero di poter "scendere in campo" abbandonandosi ad ogni genere di violenza, minacciando forze dell'ordine, la stampa ed incendiando parte del pattume accumulato per strada.
Meraviglioso spettacolo di stupidità, acme del "cupio dissolvi", evidenza eccelsa di autolesionismo, anche grazie a poche sollecitazioni facinorose.
Viva Napoli, osanna alla tanto osannata furbizia del suo popolo, l'acume impareggiabile dei suoi abitanti arriva a concepire la forma di protesta più dannosa per gli stessi contestatori.

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