domenica 14 dicembre 2008

la solitudine del blogger


Capita anche a me di avere un lettore! Quando ho iniziato la mia esperienza di blogger ho anche pensato che qualcuno potesse dare uno sguardo alle mie divagazioni internautiche. Ma con il passar del tempo venivano meno i riscontri. L'unica a dedicarmi un commento era stata tempo fa Eli, a proposito delle mie considerazioni sulla famiglia. Tutto normale insomma. Improvvisamente si è materializzato a mezzo mail un signor "silvio" con poche garbate parole che mi hanno allietato. Prima considerazione semiseria: anche quelli che portano un un nome così possono avere sensibilità ed attenzione verso gli altri. Seconda: la consapevolezza che il blog non funziona soltanto come diario segreto delle nostre elucubrazioni. C'è chi può avere motivo per leggerci e sapere che esistiamo e desiderare di entrare in contatto. Tra le solitudini moderne c'è anche quella del blogger che pensa di attraversare una galassia sul razzo vettore del proprio piccolo narcisismo di scrivano. Non è così e non solo per luoghi frequentatissimi, del genere Beppe Grillo o per quelli dei personaggi pubblici. Ci può essere uno spazio di contatto anche per gli anonimi etruschi di tutto il web. Che d'ora in poi si sentiranno meno isolati e potranno condividere o dibattere con altri signori poco noti temi minuti, da conversazione nel bus o, come talvolta capita, riuscire ad elevare la conversazione fino a renderla umana e partecipata. E con il considerevole vantaggio di superare le barriere del rispetto umano e dei pregiudizi di casta, di ruolo o di posizione sociale ed economica. Una vera democrazia, nemmeno incrinata dal pregio formale dello scritto. Perché i contenuti superano le sirene delle apparenze e dei tentativi di parlar fino e si impongono con la validità delle idee e della logica che li sostiene.

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