lunedì 29 dicembre 2008

la depressione dei democratici


Sembra che le difficoltà della giunta comunale non riescano a produrre altro che pessimistiche conclusioni sulla qualità politica degli esponenti della sinistra. Il sindaco Iervolino cerca di ricondurre le questioni, per quanto gravi, alla loro effettiva dimensione. Le odierne incertezze sulla scelta degli assessori da rimpiazzare nascono dai tanti dubbi manifestati dai politici interpellati. Ora, più che in passato, è chiaro che un'esperienza di gestione amministrativa a Napoli può rivelarsi per un politico in carriera un grosso salto nel buio. E così assistiamo ad una fuga più o meno dichiarata che ricorda gli attimi di terrore che precedono la convocazione alla cattedra per una interrogazione. "Oggi interroghiamo", sembra dire la professoressa Rosa. Venga, ehm, … Tal dei tali e tutti giù a nascondersi, a ricordarsi dell'amato seggio in parlamento, delle mai interrotte mire accademiche o professionali, dell'equilibrio delle proprie famiglie, dei legami con il diverso bacino elettorale. Uno spettacolo davvero edificante, che rifulge ancora di più se paragonato alle promesse elettorali degli stessi soggetti che in primavera parlavano di amore eterno per la città, di profonda attenzione per i problemi del sud. Sono tutti scomparsi, avendo cura di non lasciare tracce. E forse la nostra prof., con la matita protesa verso quel registro che resta desolatamente vuoto, ripensa a quando anche lei tentò la fuga, scoraggiata dalla gravità dei problemi e dalla qualità del contesto di accompagnatori. Un coro di sostegno e di invocazioni affinché restasse si alzò all'epoca da ogni dove, costringendola a restare, facendo leva sullo spirito di servizio della signora, sul suo senso delle istituzioni e forse anche su quello che in lei rimaneva di amore per la città. Sembra un secolo. Oggi tutti a piangersi addosso, pronti a scoprire nuove colpe, anche quelle mai commesse, da attribuire al PD e ai suoi vertici nazionali e locali. Chi ha ricordo serio e non distorto dei mali di questa città non potrà dimenticare la pochezza degli amministratori passati ed i guasti prodotti dalla loro indecorosa amministrazione. Questi certamente non attribuibili al PD dei giorni nostri. Quello cittadino sembra un destino immutabile, il cui corso non può venire alterato nemmeno dal vento della speranza. Quella stessa speranza che anni orsono ci fece illudere che forse c'era una strada diversa, che avrebbe potuto far diventare Napoli una città nel vero senso del termine. Forse sembrerà nostalgia o retorica, ma occorre ritrovare ad ogni costo quegli spunti di orgoglio civico. Sul grande interrogativo di come fare è più che mai aperto il dibattito. Partendo però da dimostrazioni di coraggio e di adesione alle richieste del Sindaco. Insomma, per restare al nostro gioco,offrendosi "volontari" alla cattedra e non nascondendosi dietro alibi e calcoli egoistici.

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