lunedì 5 gennaio 2009

napoli punto e a capo .. magari


Un amico salernitano, Tommaso Cuomo, ci ha invitati ad assistere al Concerto di Capodanno del corpo bandistico Lorenzo Rinaldi di Giffoni Vallepiana. Una serata gradevolissima, trascorsa in compagnia delle note di un complesso musicale composto quasi esclusivamente dai giovanissimi allievi della scuola artistica della omonima associazione. Un piacere apprendere dalla garbata conduttrice della serata, che quella banda di giovani ha esportato il buon nome della Campania in tante parti del mondo, sospinta dall’entusiasmo e dai sacrifici del gruppo di dirigenti e dall’impegno dei docenti, disposti ogni anno a formare nuove leve di musicisti. Storie che ti riconciliano con le note e ti restituiscono quella speranza che nello stesso pomeriggio del 1° gennaio temevo di aver definitivamente perso. Avevo infatti subìto l’incredibile spettacolo di RAI 1 a base di canzoni napoletane! La conduttrice, ben nota questa volta, tentava di percorrere le più viete strade della napoletanità, dell’aggancio alla tradizione del bel canto.. Era in realtà totalmente assente proprio il bel canto, straziato da interpreti appena emersi dalla naftalina del passato per offrirci uno spettacolo nemmeno decoroso. Ai cantanti, molti per il vero non partenopei, erano affidati spezzoni di brani celebri. Ma nonostante l’impegno ridotto, quasi nessuno ricordava le parole di pezzi famosissimi, molti smarrivano la melodia, altri avevano, già da un pezzo, perso la voce! Diritto costituzionale, quello di diventare afoni. Cui corrisponde il nostro diritto ad essere risparmiati dal flebile gracidio. Un modo di fare .. punto e a capo .. con Napoli assai discutibile, tanto che il premiato di turno, un attore di grande livello, sentita la motivazione biascicata in simil italiano da un parlamentare, ha preferito leggere una poesia d’amore egiziana, restituendo per qualche istante dignità ad una rappresentazione tutta da dimenticare.

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