giovedì 22 gennaio 2009

veneziani gran signori


Al peggio non c’è mai fine ovvero a Venezia costa carissimo fare la pipì. Ci vuole una dose di straordinaria cattiveria per immaginarsi una misura più sadica di quella adottata dal municipio della Serenissima. Dal primo febbraio, nella città lagunare fare il bisognino di domenica o nei periodi di punta costerà tre euro. E’ un’idea di illuminato vicesindaco, divenuta delibera consiliare, per disincentivare il turismo mordi e fuggi. Non basta. Per risparmiare si può acquistare una WC card al costo di 7 euro e per gli ultrasessantenni c’è una card da 3 euro. Lascio a chi avrà la pazienza di leggere la notizia ogni commento. Intanto un cittadino veneziano, nel fornire un indirizzo di pronto intervento all’intera giunta “ma andate tutti a p..” ha ipotizzato un pagamento alla posta su un apposito modulo di colore giallo ..paglierino. Il pensiero corre rapido ai nostri turisti, cioè a quella pattuglia di coraggiosi che ancora ha desiderio di venire a Napoli. Il problema non c’è! Mancano del tutto le strutture aperte al pubblico; gli accessori dei bar sono di solito in condizioni di assoluta indecenza. Non resta che fornire agli ospiti non disposti a farsela addosso, oltre alle consuete indicazioni sulle cose da non fare e sui luoghi da evitare con cura, un catetere usa e getta con logo di circostanza tipo pizza, mandolino e vesuvio.

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