martedì 20 gennaio 2009

Un saluto ad Obama


Oggi si insedia Obama. Una speranza per tutto il mondo, l'affermazione di quello che sembrava impossibile solo pochi anni fa. Le aspettative sono larghissime e per questo temo ci possano essere molte delusioni. Un uomo, da solo, per quanto potente, non può rifare il Paese che pretende di guidare il mondo. Ma può gettare altri semi di speranza. Come prima di lui Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, altri simboli del riscatto di popoli, di razze emarginate alla conquista di ciò che sarebbe un diritto per ciascun uomo, se non ci fosse la prevaricazione, l'imposizione violenta di regimi.
Quello che aspetta il povero amico nero è a dir poco impressionante. Superare barriere, ostacoli dei poteri forti di tutto il mondo, l'egoismo di masse enormi di popolazione. Difficile fare un pronostico. E' invece possibile dichiarare l'appoggio di tutti gli uomini di buona volontà. Ciascuno con il pochissimo che può fare. Sarebbe già un germoglio di milioni di minuti proponimenti di sostegno. Forza Barack!Fallo per chi c'era prima di te e ha sofferto l'indicibile. Fallo per tutti i negletti del mondo e per le generazioni che verranno. Perché non siano solo preoccupate per le piccole misere voglie di breve respiro. Perché abbiano un sogno da realizzare, perchè intravedano un percorso che non sia fatto solo di inutilità, ma conduca ad incontrare altri uomini.

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