sabato 17 gennaio 2009

chitarra femmina perfetta




Parlando con un amico dissi, per caso, che la chitarra rappresenta la musica in forma di donna. Rimase colpito dall’espressione, ma la prese come una battuta di spirito e così la riferì ad altri. Mi dispiace osservare che la mia frase non aveva intenzione di facezia. Io penso non solo che la chitarra sia la musica in forma di donna (con tutte le possibilità armoniche nascoste), quanto piuttosto che sia l’unico strumento, rispetto a tutti quelli ispirati alla forma femminea, quali viola, violino, violoncello, contrabbasso, che rappresenta la donna ideale. Né grande né piccola, busto allungato, spalle piene e soavi, vita sottile e pieni fianchi. Sofisticata, ma non altera, timida e riservata nell’esporsi, risponde soltanto alla mano amata, di cui diviene puntuale e fedele interprete. Senza mai perdere la sua dignità, nell’intimità diventa ad un tempo saggia e appassionata.
Forme di donna hanno pure violoncello e contrabbasso; ma si rifiutano di stabilire la relazione intima che offre la chitarra. Non si lasciano cantare e preferiscono ruoli da solista o di parte dell’orchestra. E poi .. preferiscono essere sfregate da corpi estranei di eccitazione come gli archetti. Insomma, scompaiono davanti alla chitarra-femmina che un uomo può, se sa e se vuole, tenere affettuosamente tra le braccia. Passando così ore di meraviglioso isolamento senza necessità di posizioni innaturali come per il violoncello, che devi tenere in mezzo ai piedi o il contrabbasso che puoi solo sfiorare per il collo. Una donna-mandolino se non incontra un virtuoso sublime resta stridula. Chitarra, strumento divino e delizioso che si concilia bene con l’amore e con tutto ciò che, negli istanti migliori della natura, induce ad un meraviglioso abbandono. Non è certamente un caso se uno dei suoi più antichi ascendenti si chiamasse “viola d’amore”, quasi a preannunciare il dolce miracolo di tanti cuori feriti quotidianamente dagli accenti melodiosi delle sue corde. Quel modo di tenerla stretta al petto ricorda la donna che si anima tra le braccia dell’amante e che, senza chiedere, pare supplicare baci e carezze che tutta raccoglie, facendoli vibrare nel suo animo, ma senza donarsi mai per intera. Se in cielo c’è la luna tranquilla può mai chiedere un contrabbasso? Mai e poi mai. E un mandolino con i suoi trilli non turberebbe l’estasi tranquilla dell’alto del cielo? Che cosa può mai chiedere la luna se non la chitarra, il solo strumento umano capace di dialogare con lei e di comprenderla.

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