giovedì 8 gennaio 2009


Si, forse sono musone, come dice qualcuno. Ci dovrei lavorare di più. Già di più perché mi illudo di aver fatto un'opera, quantomeno iniziale, di riconoscimento del problema. Spesso mi è capitato di non sopportarmi proprio per quella vocazione alla seriosità che è parte di me. A tratti emerge una persona più lieve, ma non so dargli lo spazio che meriterebbe. Caricarsi sulle spalle tanti anni di problemi non risolti ti porta ad irrigidirti. E a quel punto hai voglia di tentare di ragionare positivo, di vedere la parte buona che c'è in tutto. Stamattina, mentre attendevo il mio turno davanti al Gdp di Terracina, riflettevo sulla situazione. Della causa non me ne poteva fregare di meno, una multa di Stefano Thermes. La Giudice dott.ssa Pontillo, era una donna garbata ed in gamba. E cercava di fare il Giudice di pace esattamente come andrebbe fatto. Con quel pizzico di comprensione rispetto alle cose che il ruolo e le leggi permettono. Ha perdonato, accogliendo il ricorso, una imperdonabile donna (?), da poco vedova. Il marito avrà trovato insopportabile vedersi affianco una virago con mani da portuale e se ne è andato. Purtroppo per lui definitivamente. E la piccola giudice, una quasi sessantina ben portata, si è resa conto del quadro generale di ignoranza e disagio della ricorrente. Ed ha fatto quello che forse avrei fatto anche io. Dico forse, perché è possibile che la parte seria di me mi avrebbe richiamato all'ordine, facendomi propendere per la decisione secondo legge.
Molto meglio la graziosa Giudice. Ha assunto la decisione con profonda.. levità. Facendo la cosa migliore. Bisognerebbe imparare o meglio avere l'umiltà di capire come fare dagli esempi degli altri. Ed avere la forza ed il coraggio di individuare gli esempi di segno veramente positivo, che esistono e vengono da tante parti.

Nessun commento: