giovedì 10 dicembre 2009

Tigre presa per la coda


Le recenti vicende del grande golfista Tiger Wood fanno non poco riflettere. Lo star system statunitense è pronto a dare cifre spropositate ad un bel giovane di colore, capace di infilare una pallina in piccole buche disseminate su prati ben tenuti. Si tratta di milioni veri, rappresentati da ingenti premi nei tornei vinti e faraonici contratti di sponsorizzazione. Tiger diventa così lo sportivo più pagato al mondo, che supera per monte compensi tutti gli altri rinomati atleti di basket, baseball , calcio. E' certo una notizia per chi consideri il golf uno sport di nicchia, riservato soltanto a pochi fortunati; ancor più sorprendente perché il nostro Tigre è uomo di colore. E si badi bene, non beneficia dell'onda lunga di Obama, perché da almeno un decennio è al vertice delle classifiche della sua disciplina e di conseguenza sono anni che si porta a casa tanti denari. La storia ci insegna che Tiger inciampi nel più classico dei tranelli che l'esistenza possa riservare ad un essere umano. Ha un debole per il sesso femminile, ben mascherato dall'immagine mite e spesso sorridente. Capita così che dopo un incidente .. domestico, nel quale la moglie di Wood - ex modella e donna di indubbio fascino - fracassa i vetri dell'auto del marito con una mazza da golf, vengono fuori con rapidità impressionanate una serie di nomi di fanciulle o signore che hanno offerto le proprie grazie al simpatico Tiger. E come se non bastasse, lo spirito puritano di quel Paese da un giorno all'altro rivela tutta la sua virulenza, scatenando una campagna negativa che mette in luce una condotta in netto contrasto con l'immagine di bravo giovane che, nel tempo, la macchina del successo gli aveva costruito intorno. Tiger, visibilmente contrariato, si prende una pausa di riflessione, forse rifugiandosi anche lui in qualche convento tra le montagne USA. Nel frattempo i rumours assumono toni da "boatos", fino al punto che gli sponsors decidono per ritirare gli spots televisivi con Tiger e verosimilmente ad iniziare pratiche rescissorie dei contratti in vigore. Morale della storia potrebbe essere nel fatto che qualunque "sistema" ha le sue regole. Condivisibili o meno, poco importa, possiamo persino azzardare che siano fondate su presupposti spesso ipocriti. Se ne può discutere, ma restano in ogni caso certi punti fermi che chi partecipa alla giostra conosce, sapendo che valicare quei limiti significa mettersi oltre quello che la gente comune è disposta ad accettare. Come evitare di fare un raffronto con i casi nostri? Subiamo da tempo un signore stagionato, non uno sportivo nel pieno degli anni, che con uno sprezzo nemmeno attenuato dal rispetto che dovrebbe alla sua età, fa mostra di grande disnvoltura nel procurarsi fanciulle disposte a ricambiare in slanci la sua munificenza. Poco importante che il signore abbia un posto di rilievo assoluto nella scena politica. A lui gli sponsor non chiederanno risoluzioni contrattuali. Al contrario, ad ogni rivelazione di nuove avventure, corrisponderà il rafforzamento del consenso, un altro mattone nel rafforzamento del culto della personalità. Perchè in lui si invera lo spirito nazionale del puttaniere gaudente, capace di garantirsi l'obbedienza di militi parlamentari come seppe, anni orsono, assicurarsi la gratitudine eterna del povero sciuscià napoletano regalandogli 100 euro. Toccategli tutto a quell'ambulante, ma non il nostro leader. Ai suoi occhi è diventato persino bello e poi.. con le femmine..!