giovedì 3 dicembre 2009

tra bagel e fasce elastiche


Vinco ancora! Nonostante età ed acciacchi. Torneo certo di secondo piano,con molti doppisti allo sbaraglio e pieni di supporti ortopedici per gambe, spalle e ginocchia. Ma, a parte l'età media dei concorrenti, è stato un torneo onorato dall'impegno di tutti, dedicato ad una fanciullina che troppo presto ha lasciato le vie del mondo. Formula "gialla", con estrazione delle coppie. Mi capita Sabatino Saggiomo, una specie di "sharpei" di 65 anni - eravamo la coppia più datata del già stagionato mazzo -, ma simpatico e volenteroso. Cognizioni del doppio vicine allo zero, però pieno di impegno e di voglia di fare. Nel girone eliminatorio (eravamo 12 coppie all'origine) vinciamo un primo match con Roca - Orefice, discreto duo, per 6.3 6.2. La differenza stava nei miei punti chiusi a rete cui non corrispondevano adeguate reazioni avversarie. E intanto lo sharpei, dapprima poco convinto, apre la faccia al sorriso. Il giorno dopo, (recuperavamo per la pioggia) troviamo Baldascino/Mazzotta e in poco meno di 50 minuti gli consegniamo un 6.1 6.0. Baldascino commenta : "Non sapevamo che la vostra coppia fosse così forte. Vincerete il torneo". Con qualche scongiuro molto nascosto, incassiamo il pronostico e aspettiamo la fase ad eliminazione diretta, mentre Sabatino si entusiasma ed intende ingaggiarmi per gare veterani a squadre. Domenica 22 novembre affrontiamo nei quarti di finale Cantoni - La Pietra, tattico il primo, discreto tennista il secondo. Conosco Renato Cantoni da sempre, è persona dabbene; tenuto conto delle differenze di gioco cerca di imbrigliarci con pallonetti continui.Il suo compagno tira qualche bel colpo, ma è falloso. Gioco bene, Sabatino si comporta dignitosamente e vinciamo 6.1 6.2, sia pure con qualche sforzo che il punteggio non rappresenta in pieno. Sabato 28 in semifinale ci sono Tramontano e La Daga (?), forse la coppia più scarsa trovata sul cammino; gli diamo un doppio "bagel". Per chi non è della materia, il "bagel" è un tipo di pane con un buco al centro, diffuso negli USA. In ragione del foro centrale si usa tra tennisti per indicare ironicamente un punteggio con lo zero. Devo comunque dire che giochiamo attenti, nonostante la pochezza dei rivali. Ed è già tanto, perché in questi casi perdere la concentrazione significa rischiare di uscire fuori del gioco. Domenica 29, a distanza di poche ore, finale con Herman D'Amato, finalmente due che giocano! Sabatino va in crisi da finale e sbaglia cose invereconde, seguito da me che, come sempre capita in casi del genere, pretendo di prendere e chiudere colpi difficili. Con esiti tragici. Perdiamo così 4.6il primo set ed a questo punto, Sabatino decide che giocherà solo a fondo campo. Gli obietto la anomalia di una formazione del genere, ma lui non intende sentire ragioni e si mette dietro. Scelta concettualmente sbagliata, ma che aiuta il compagno a ritrovare sicurezza. Nel frattempo, D'Amato che in apertura aveva trovato un servizio piuttosto insidioso, spesso assistito dal fortunatissimo Herman, suona qualche colpo a vuoto e noi ne approfittiamo portandoci 5.2 al secondo, chiuso poi per 6.3. Avvio del terzo, con parecchio pubblico quasi tutto schierato con i

"nemici"; mi invento qualche colpo più tecnico e questo accresce la mia convinzione, incoraggiando così anche Sabatino. Ancora 5.2 per noi e finale 6.3 con D'Amato che ormai viaggia a fari spenti, mentre io incomincio a fare il maramaldo, coprendo qualche passaggio a vuoto del compagno. E' finita! sono contento. Un torneo corretto, con gente civile. Una coppa in più, ma soprattutto un'iniezione di adrenalina in una fase di malcontento personale. E vai!