giovedì 7 luglio 2011

Programma Comprensivo di Benessere

Ha un nome confortante. Programma Comprensivo di Benessere, l'ultima trovata dei cervelli dell'esercito USA per i combattenti in Afghanistan. Un piano di investimenti per 125 milioni di dollari per fronteggiare i problemi emotivi e comportamentali di chi combatte ancora nel lontano Paese dove da dieci anni va avanti una guerra, assurda come tutte le altre, ma ancora più surreale per giovani cresciuti in un mondo totalmente diverso.
I dati derivanti dai reduci sono allarmanti. Centinaia di suicidi, migliaia di casi di disadattati che tornano a casa e cominciano a dare evidenti segni di squilibrio. Che sfociano in violenze pubbliche o private, in depressioni gravi con abusi di farmaci, droghe ed alcool. Il fenomeno è di tale evidenza che l'USA Army è diventato premuroso per queste povere creature ancora al fronte, esposte ogni giorno al massacro. Così al centro del programma la condizione emotiva dei soldati per renderli più resistenti psicologicamente rispetto alla pressione dei combattimenti, della lontananza da casa, dei continui e prolungati spostamenti.
Pare che si articoli su una fase di confessione obbligatoria per controllare lo stato delle emozioni delle truppe rispetto alla vita personale e di relazione, alla soddisfazione dei compiti svolti in Afghanistan. Seguita da un periodo di analisi di gruppo con confronti interattivi tra gli uomini, specialmente quelli impegnati nelle aree di massimo rischio.
Nulla di nuovo sotto il cielo. Era già successo in URSS che aveva inutilmente cercato di vincere in quel disastrato Paese una guerra iniziata nel 1979 e terminata poco prima della crisi del sistema sovietico. Anche in quel caso, suicidi, alcolismo, depressioni e violenze e forti rivendicazioni dei reduci che si sentivano anche disprezzati dall'opinione pubblica per non essere riusciti a colonizzare il vicino Paese.
Dobbiamo a questo punto chiederci se potevano esserci esiti diversi se qualche "mente elevata" appartenente ad una delle due maggiori potenze mondiali avesse concepito una diversa forma di intervento, piuttosto che mandare truppe, bombe e distruzione.
La democrazia esportata attraverso la forza sulla spinta delle trame industriali non trova accoglienza. E purtroppo i figli di quelle terre così male amministrate rischiano di bruciarsi definitivamente, dovendo trascorrere gli anni della migliore gioventù a fare guerre non loro, contro gente diversa ed ostile. A non godere della fase migliore di un'esistenza per dare la caccia o difendersi da nemici nascosti, costretti a tremare ogni ora ed a vivere un incubo che nessun programma di benessere successivo potrà allontanare dalle loro menti.