lunedì 7 novembre 2011

il cerino in mano

avverto odori sulfurei nelle ultime giornate politiche. Apparentemente i suoi stanno lasciando il povero nano arrapato. Qualcuno accompagna la decisioni con banali quanto condivisibili argomenti: l'interesse nazionale, la fine del sogno liberista, lo scollamento dai criteri di aggregazione iniziali, il recupero dell'economia. Ma tutto queste manovre ad opera di ex soubrette, (la Carlucci) nuove/vecchie star, (Pisanu) etoiles, (Stracquadanio) mi puzzano di un antico bruciato. Sappiamo tutti che nei momenti di sudore, lacrime e sangue i governi sono stati prevalentemente di sinistra, attribuendo l'opinione pubblica a queste forze politiche quel minimo di pelo sullo stomaco idoneo ad imporre le misure drastiche ai cittadini. E allora vuoi vedere che queste ultime topesse che stanno staccandosi dal lardo non siano d'accordo con il loro pifferaio e che tutti i movimenti il quali assistiamo non siano altro che un concordato minuetto per lasciare il cerino delle restrizioni e dei sacrifici ad un governo "tecnico", come quello che potrebbe essere affidato a Mario Monti? Facciano pure i tecnici, i tecnocrati e i loro sostenitori di sinistra quella manovra effettiva di cui il Paese ha bisogno. Impongano patrimoniali, facciano pure rivivere ICI ed altri balzelli. Noi fetecchioni di destra stiamo a guardare e ci rifacciamo un minimo la faccia per ripresentarci poi felici e vincenti alle prossime elezioni. In un clima meno infuocato Berlusca o suoi cloni potranno diffondere le loro lusinghe di condoni, sconti, scorciatoie, amnistie, salva successioni. Tornando così in sella in questa nazione di moderati e magnoni dove uno zio prete vale mille volte più dell'Ufficio di collocamento. Fino alla prossima crisi, ma dopo aver creato moneta fasulla e fatto debiti per altre venti generazioni.