domenica 27 novembre 2011

questa è l'Italia e questi sono gli italiani

Avevamo deciso per una giornata spensierata a Salerno. E fin quando siamo rimasti a Salerno è andato tutto a gonfie vele. Temperatura mite, sole che riscaldava, la folla giusta per strada, un ristorantino vicino al mare che ci ha deliziato con uno spaghetto alle alici e baccalà con patate. Dopopranzo a bordo mare e tante considerazioni sulle differenze, notevoli, tra la vita caotica, violenta ed insulsa della nostra città e quello scenario, apparentemente quieto e rilassante. In stazione a Salerno, chiediamo dove siano i bagni. Un addetto ci comunica che nell'intero scalo ferroviario di un capoluogo di provincia non c'è un solo servizio funzionante. "chiedete al bar fuori la piazza". Resistiamo e prendiamo un comodo treno che, senza fermate, ma senza neppure bagni, ci riporta a Napoli. Scesi, siamo .. incalzati dalla necessità e troviamo l'unico luogo di decenza della stazione FS di Napoli. A pagamento, con moneta, altrimenti hai voglia a fartela addosso e di sentirti male. Non c'è carta, ovviamente, lo sciacquone non funziona, l'acqua esce solo se ti accorgi che sotto il rubinetto ci sono dei piccoli sensori che avviano il flusso. Va tutto male, ma ce lo facciamo piacere lo stesso, era stata una giornata di vacanza! Come però trascurare le normali riflessioni sul degrado della zona di piazza Garibaldi, sulla disperazione che compare sulla faccia di molti, alle prese con le necessità più minute di sopravvivenza. E così, nel percorso verso casa, dopo pochi minuti, passiamo davanti ad una nota boutique della cravatta dove in paziente attesa una coda di almeno trenta persone attendeva di accedere al tempio del nodo scappino. Pezzi di tessuto, magari ben selezionati per colore e qualità, che costano a partire da cento euro e arrivano molto oltre. Questo il quadro di questa, come di altre città. Nelle zone di frontiera si arriva ogni forma di sacrificio quando non di abiezione personale pur di tirare a campare; nella zona bene individui dotati di cervello e sentimento attendono per ore di pur di comprare il costosissimo oggetto alla moda. Forza italiani, non vi preoccupate della crisi, comprate l'ultimo Ipod o le ultime scarpe di moda. Alla fine il conto lo pagherà pure qualcuno. L'importante è che non siate voi|

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