giovedì 13 marzo 2014

giustizia ai tempi della miseria

Tanto per farmi del male, ma sul serio, ho dedicato un pomeriggio ad un convegno sul tema "quale giustizia nella stagione dell'emergenza". Si avete sentito bene, una specie di amore ai tempi del colera, solo che al centro dell'attenzione c'era il pianeta giustizia alle prese con le arcinote ristrettezze del bilancio statale.
I tre relatori hanno affrontato l'argomento da tutti i lati, dicendone di ogni colore sulle infinite lacune, carenze incongruenze, schizofrenie legislative, sciorinando numeri spaventosi sullo stato comatoso dei nostri tribunali. Una mole di lavoro da incubo, organici giudiziari ridotti, organici amministrativi in progressiva estinzione  per il blocco dei concorsi, impossibilità di reperire i materiali di uso normale, incompatibilità tra le varie piattaforme  informatiche proposte per il decollo del processo telematico.
Tra le righe, i tre concludevano scorati che piuttosto che far ricorso a corti ed avvocati è preferibile, nell'ordine, andare da un esorcista, dal vescovo di zona, dal boss rionale in veste di conciliatore, ovvero più saggiamente rinunciare a qualsiasi costoso proposito di far valere la tutela dei propri diritti e non pensarci più!
Atmosfera ed umori da due novembre piovoso, magari con i calli doloranti e le scarpe di tela.
Starete pensando che frequento i soliti ritrovi da ex sessantottini nostalgici e contestatori, con qualche inserimento di pentastellati, che fa tanto fino e di tendenza. Oppure che per un irrefrenabile rigurgito di spirito anarchico-nazional popolare sia andato ad un incontro dei Fratelli d'Italia, magari per vedere se la Meloni è più alta di Brunetta.
Niente di tutto questo, maligni detrattori del povero etrusco.
Contesto borghese, da circolo sportivo e gli interventi sulle tristi e meschine sorti del fenomeno giustizia erano affidati al presidente della corte d'appello distrettuale, al presidente del locale ordine forense, ad un magistrato in servizio presso la corte di cassazione.
E da loro è venuto un serrato intreccio di denunce, lamentele e querimonie sparse su organici inesistenti, fondi tagliati, minchiate ministeriali a raffica sulle varie procedure.
La domanda veniva spontanea: ma voi, che non state ai vostri posti per smacchiare i bersaniani giaguari bensì per rivestire ruoli e funzioni apicali, che cosa fate per dire basta e per restituire un minimo di fiducia ai poveri cittadini?
La domanda non è mai arrivata. Si era fatta l'ora del rinfresco e che cosa c'è di meglio di un prosecchino e di un cartoccio di fritturine appena spadellate per affogare le malinconie?

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