mercoledì 20 agosto 2014

La testa nel pallone

L'occasione, lo spunto, il punto di partenza, la leva per sollevare il mondo.  E trovarsi per una sera in un posto bello, malgrado la trascuratezza degli uomini. Il castello di Bella forse non è il maggior sito architettonico della zona. Ma ha un proprio fascino e vive del lavoro che gruppi di volontari gli dedicano. Pulendo gli ampi stanzoni e scacciando inopportuni visitatori, restituendo vitalità a quegli spazi che resterebbero morti ed inutilizzati. Dopo anni di lavori e di investimenti di denaro pubblico che ha prevalentemente preso la via delle tasche di sedicenti tecnici e di disinvolti personaggi del milieu locale.
Ma la serata era dedicata alla presentazione di un libro e del suo autore. Un professore di materie letterarie con la voglia di pallone che è riuscito in anni di sacrifici personali a creare scuole calcio ed a formare alcuni giocatori di buon livello.
Il vero momento di incontro si è verificato quando la parola e' stata data ai rappresentanti delle associazioni sportive locali che hanno sottolineato quanti sforzi vengano prodotti dai singoli per riuscire ad andare avanti in attività che non hanno  altri finanziatori o sponsor se non gli stessi atleti o le loro famiglie.
Problemi di spazi e di strutture che hanno trovato accoglimento da parte delle autorità amministrative locali, pur nella consapevolezza di tutti di aver ben poco da sperare nella finanza pubblica, oppressa dal terribile momento di crisi economica.
In ogni caso sentire quelle voci, dare ascolto a quelle concrete esigenze non è stato il solito vaniloquio di circostanza.
Una forma di democrazia partecipata che per una sera ha sostituito, almeno per la maggior parte degli interventi, lo stucchevole processo di auto elogio ed auto glorificazione.
I cittadini ci sono ed almeno per una sera si sono fatti sentire.

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