domenica 31 agosto 2014

Inspiegabile ritardo

"Affrettati, non sprecare altro tempo. Non c'è un secondo da perdere". Con questo messaggio dal contenuto inequivocabile mi sono risvegliato. 
Nel sogno, un tale dall'aspetto da vecchio signore di altri tempi, mi ricordava che le ore di vita che ci sono concesse non devono essere sprecate. Nei momenti precedenti del sogno era successo anche altro, immagini che si sovrapponevano con la meravigliosa incongruenza della fase onirica. Tempi sfasati, persone che mutavano di sembiante ed altre straordinarie illogicità mi conducevano al risveglio. Ma restava il monito, chiaro e preciso.
Così mi rimaneva da interpretare e comprendere che cosa avesse voluto intendere la voce di quel signore misterioso.
Ho chiesto aiuto, ebbene si! E a chi, se non alla moglie, rassegnata destinataria delle mie confidenze oniriche?
Pratica ed essenziale come tutte le femmine, mi ha ricordato che la sera prima la peperonata della cena era ottima, ma un po' impegnativa, quanto a smaltimento e digestione. E poi qualche bicchiere di vino bianco fresco in più pure lo avevo trangugiato. La sete d'estate fa brutti scherzi e non parliamo poi se trovi un vermentino che si  faccia apprezzare.
"Forse hai ragione" ho ammesso, sia pure recalcitrante. Però dovrei riservare una riflessione al significato di quelle parole. Alla mia età dovrebbero rappresentare una traccia continua che orienti comportamenti e pensieri. 
E' vero, le mie vacanze lucane sono nel segno del relax, quasi ininterrotto, se non da sporadiche esibizioni sportive e da qualche immersione nel programma locale di eventi agostani. E sono contrappuntate dai discorsi degli amici di sempre.
Inevitabilmente, anno dopo anno, trovo gli amici invecchiati. E qualche volta intristiti da vicende personali, da affanni e  malanni che non mancano mai, in nessuno di noi.
Inutile che mi diciate che gli altri penseranno la stessa cosa di me. Ci arrivo, pure nelle crescenti etrusche difficoltà di comprendonio.
Dovremmo invece coalizzarci a non sprecare il tempo in discussioni che non approdano da nessuna parte. Idee che si confrontano, ma senza la freschezza e l'impeto di anni addietro. Soltanto per affermare che siamo ancora qui a dibattere. Talvolta sperando che basti urlare per dimostrare di avere ragione. Oppure di ripetere in modo incessante il solito tormentone che non ascolta gli argomenti dell'altro, ma serve soltanto a riproporre la propria tesi. Aria che si sposta inutilmente, mai uno spunto di novità, di originalità, mai il tentativo di vedere le cose sotto un rinnovato profilo.
Io, intanto che sono, provo ad approfondire la riflessione sulle due frasi. Non temete, se approdo a qualche cosa, mi faccio vivo attraverso l'amato blog.

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