venerdì 26 ottobre 2007

pensandoci bene


Con qualche ritardo Tetina si è laureata. Biologia della biodiversità o qualcosa di simile. Era emozionata e tesa, come il padre, anche se nessuno dei due lo ammetterà mai. Attorno a lei farle festa i nonni, la madre e compagno, io ed Eli, il fratello Roberto, Emiliano, padre e sorella. Tutto bene. Speriamo che questo obiettivo raggiunto contribuisca a darle un futuro di lavoro e di autonomia. Anche se talvolta ci scontriamo in modo duro, Teti è il cuore mio e nel biglietto di accompagnamento del mio dono le ho scritto una cosa vera: non si potrà mai dimenticare di me. Penso che una figlia si porti nei pensieri un padre sempre; anche nei casi di padri o figlie divisi dalle più impensabili asprezze. Anche nei casi di padri o figli degenerati. L'immagine del padre resta indelebile e accompagna la vita della figlia, sia essa immagine effettivamente paterna protettiva e di riferimento; sia essa una figura da orribile orco. Credo di aver fatto di tutto per farla vivere serena, con fatti e qualche giusto sacrificio. Le sono vicino quando ha bisogno di me. Finché ci sarò lei sa di poter contare sul padre. Ed è giusto così!

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