mercoledì 10 ottobre 2007

che bomba quel libro


Il libro come bomba ad orologeria. Il potere di un libro! quale profonda e devastante deflagrazione produce la lettura di un libro che ci avvince e ci apre nuovi percorsi di pensiero.
I tiranni, consapevoli dell'enorme potere rivoluzionario del diffondersi della cultura, esercitano una forma di censura capillare e scrupolosa su tutta la produzione del pensiero. Dove c'è pensiero libero c'è pericolo per ogni regime e quando questo pensiero si condensa in parole bisogna bruciare il libro. Magari in piazza perché sia di monito a tutti gli altri che covassero l'ardimento di voler pensare in autonomia. 
Gli indici della chiesa, i roghi dei libri eretici, tutto l'inutile rifiuto del fluire della vita. 
Certo, inutile, perché la vita ed il suo divenire non si arrestano e nessuna cultura retrograda o negatrice di libertà potrà arrestare il lento ed inesorabile avanzamento delle culture. Se oggi esiste la possibilità di salvare delle vite umane attraverso le staminali dobbiamo questo progresso a ricercatori ostinati, pronti ad agire in semiclandestinità per evitare gli ostacoli o la scoperta avversione dei circoli preteschi. 
E quanti libri dovremo ancora difendere dagli attacchi della conservazione. I piccoli centri rappresentano l'estremo baluardo di difesa delle culture di retroterra. Forse anche con qualche ragione di equilibrio sociale. Vedere giovani che abbracciano acriticamente e senza voglia di discutere le posizioni dei padri! Sembra la negazione della gioventù, di quella voglia di travolgere tutto con l'entusiasmo dei propri anni. 
Viva i libri e chi ne riesce a carpire la straordinaria vitalità, persino in quelli meno riusciti e più commerciali. Anche in quelli esiste un soffio di vita che non va disperso.