venerdì 12 ottobre 2007


La disavventura occorsa al collega Marsili, colto da una colica renale all’interno di uno dei famigerati ascensori del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli rientra tra i disastri ampiamente annunciati. Che si possa verificare un malore da sovraffollamento all’interno di questi ascensori rientra nell’ordine normale e prevedibile delle cose. E c’è solo da sperare che non si debbano registrare fatti più gravi. Torniamo così a chiederci di conoscere i criteri di chi ha deciso la migrazione di massa del settore civile nella Torre A che ha “solo” 29 piani. I disagi, le difficoltà, e le possibili disavventure di un numero elevatissimo di utenti dovevano essere posti a base delle valutazioni di chi doveva adottare il provvedimento di trasferimento. La semplice ragionevolezza avrebbe potuto far piena luce sulla assoluta inidoneità della nuova sede del Tribunale civile, in considerazione della sistemazione in verticale degli uffici giudiziari. Anche l’Ordine degli avvocati aveva tentato varie forme di opposizione; il tutto stroncato da una presa di posizione di stampo decisionista Alla luce di quanto sta succedendo sarebbe interessante conoscere un pensiero ufficiale della Direzione manutenzione e gestione degli Uffici Giudiziari di Napoli.
L'immagine è di una pittura murale ritrovata in Siria attribuibile ad 11 mila anni fa. Sembra la raffigurazione di un agglomerato urbano, verosimilmente più razionale e vivibile della Torre A del NPG di Napoli.