mercoledì 5 novembre 2008

L'associazione nazionale "caduti dal pero"


Si iscrive di prepotenza al club dei “caduti dal pero” anche il povero onorevole Guzzanti. Saranno i venti di autunno, ma la scossa ha prodotto il tonfo e così malconcio il nostro ex rosso si è scagliato nel suo blog contro una ministra la cui colpa fondamentale sarebbe quella di essere arrivata agli onori massimi per meriti non politici, ma per essere particolarmente simpatica al capo. Qualcuno sospetta che l’intemerata abbia motivazioni di bassa cucina, ma restando ai fatti ci tocca l’ingrato compito di ricordare al nuovo associato che l’attuale presidente del consiglio risponde da sempre a stimoli primari. Dopo l’ondata di parlamentari e ministri per motivi di gratitudine e di necessità, del tipo compagni di scuola e coadiutori a vario titolo, si è passati alla successiva, quella degli avvocati di fiducia indispensabili, eccome, quando si è al centro di tante congiure. Terza ed ultima fase, quella un po’ patetica, dell’eterno femminino, con designazioni che sanno più di millanteria che di corrispettivo. Ma amico Guzzanti non se ne era accorto finora? L’idea centrale che lo anima del trionfo del liberalesimo gli aveva fatto sinora smarrire il significato profondo della compagnia di giro nella quale si era inserito? Non siamo d’accordo, onorevole, nelle nomine che oggi critica c’è lo stesso rispetto dello stato e delle istituzioni che ha animato lei, pochi giorni orsono, quando insieme al mitomane di turno, da presidente di una commissione parlamentare, intesseva una trama, successivamente rivelatasi inesistente, nei confronti di un avversario politico.

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