venerdì 15 ottobre 2010

Giuliano, morto o fatto fuggire?

Chi muove i fili della storia, orientandone i destini, non aveva fatto i conti con il DNA. Si, una di quelle scoperte scientifiche tanto osteggiate dai poteri, sta rivoltando il corso delle vicende storiche, aiutando nella riscrittura reale delle vicende che ci sono state presentate come vere.
Ultimo, ma significativo, il caso di Salvatore Giuliano, delinquente siciliano emerso come rappresentante dei separatisti ed indipendentisti siciliani, ma poi utilizzato dagli alleati e dai loro complici italiani per mantenere in quelle terre, tra Castelvetrano e Montelepre, lo "status quo" in chiave anticomunista. Ucciso, ci raccontano, da un suo infedele picciotto, il cugino Gaspare Pisciotta. Le cronache del tempo dettero grande risalto alle foto del cadavere di Giuliano, riverso bocconi in una pozza di sangue, con una pistola a fianco ed una borsa da cui fuoriescono proiettili. Verosimilmente un colpo alle spalle, per accreditare con le immagini la teoria del tradimento dell'ex luogotenente. Dopo 60 anni da quei fatti, tuttavia, si sta riaprendo l'inchiesta sulla morte del bandito e forse proprio grazie all'esame del DNA potranno essere chiariti i dubbi e le perplessità di chi sostiene, adducendo ragionamenti e rilievi, che quel corpo non sarebbe di Giuliano, ma di un altro anonimo cadavere.
Se così fosse, c'è da chiedersi che fine ha fatto Salvatore Giuliano. C'è infatti una parte della storiografia che, partendo dai dubbi sulla reale identità del cadavere, elabora una teoria non inverosimile: Giuliano sarebbe stato fatto fuggire dai servizi segreti perché divenuto scomodo testimone del reale andamento delle vicende postbelliche nelle quali aveva svolto un ruolo non secondario negli anni dal '43 al '50.
Vicende come questa gettano un'ombra di di generale perplessità su tutto quanto ci viene raccontato. Tutto quello che appare non è "sicuramente" reale, dietro immagini apparentemente chiare ci potrebbero essere forzature e ricostruzioni di comodo per orientare l'opinione pubblica, calmare gli animi e mostrare la forza delle istituzioni.
E noi, povera gente comune? Resteremo costretti, come ci impone la condizione di gente normale, a leggere la storia dai libri scritti dagli altri. Senza difesa da poter opporre, magari creandoci convinzioni false e senza fondamento.

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