martedì 2 settembre 2008

La Certosa di Capri


Giancarlo Giannini ha risposto con entusiasmo all’appello degli “Amici della Certosa di Capri”diventando testimonial dell’associazione no profit che dal 2006 si è impegnata a restituire splendore ad uno dei complessi monumentali di maggior valore storico/artistico del nostro Paese attraverso la raccolta di energie umane e di fondi destinati al restauro ed alla valorizzazione del complesso caprese. La Certosa è sopravissuta agli attacchi dei pirati saraceni, la peste, numerose incursioni, la soppressione religiosa, l'abbandono, la trasformazione in istituto penale, in caserma militare, in scuola e in ospedale, per riemergere nel 21° secolo come tesoro architettonico di valore artistico e culturale inestimabile. E vuole riprendersi la dignità ed il decoro che le spettano. Gli sforzi volti al recupero della Certosa sono coordinati da un autorevolissimo gruppo di esperti di notorietà internazionale e può contare sul patrocinio assicurato dalla sensibilità di istituzioni nazionali e di corpi diplomatici stranieri, quali le ambasciate USA e Canada in Italia ed i consolati di Germania, Gran Bretagna e Svezia. L’International Art Festival 2008 in programma a Capri dal 1 al 6 settembre non poteva trovare sede più suggestiva: ad aprire il calendario l’anteprima italiana del film Warchild diretto da C. Karim Chroborg, documentario sulla vita di Emmanuel Jal, l’ex soldato bambino sudanese, diventato stella del panorama hip-hop. Una storia originata dal fanatismo del padre dell’artista, uno dei signori della guerra sudanese, che aveva tentato di segnare in modo definitivo il destino del piccolo Jal, inviandolo con l’inganno in una scuola per l’addestramento militare. Nato nel 1979 nei dintorni di Bentiu, in una regione a maggioranza cristiana del Sud Sudan, devastata da una pluridecennale guerra civile, Emmanuel è figlio di un leader del SPLA (Sudan People’s Liberation Army), principale movimento di opposizione al regime integralista di Omar Hassan Ahmed al-Beshir. Le sue sventure sono cominciate quando insieme ad altri 400 ragazzini fu imbarcato su un battello diretto in Etiopia per favorirne la scolarizzazione: sovraccarico, il barcone andò a picco, causando la morte di tutti i piccoli passeggeri, salvo Jal e un pugno di coetanei: ma di lì a poco, fu arruolato dalle forze del SPLA e addestrato per combattere. Dopo mesi di combattimenti e malnutrizione, Emmanuel sarà soccorso e adottato da una giovane cooperante moglie di un ufficiale del SPLA, che però muore a 29 anni in un incidente d’auto. Trasferitosi in Kenia, Jal trova asilo in una scuola a Nairobi e nel coro di una chiesa scopre la vocazione per la musica. Nel 1995 incide "Gua" e il singolo sfonda in tutta la regione. Fino a diventare una sorta di ambasciatore del riscatto morale del Sud Sudan.

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