mercoledì 11 marzo 2009

don diana


“Chi è don Peppe?”. “Sono io”.
Don Peppino Diana era un prete di quelli rari. Coraggioso e ostinato,
non ha mai abbassato la testa di fronte a nulla. Peppe con il cuore
scout e il vangelo in mano, nel 1991 si fa promotore di un attacco
diretto contro i clan di Casal di Principe, la sua terra, sottoscrivendo
un documento che resterà una traccia indelebile nella lotta contro il
crimine organizzato.
“Per amore del mio popolo” è il titolo di questo documento. Un manifesto
contro la malavita che impazza fra le strade dell'Agro Aversano.
È un parroco di frontiera don Peppe, uno che nella terra di Francesco
“Sandokan” Schiavone combatte una guerra impari contro la Camorra.
Il giorno del suo onomastico, il 19 marzo 1994, alle 7.30 del mattino
un killer entra nella sagrestia della Chiesa di San Nicola a Casal di
Principe e lo uccide. A soli 36 anni. Un fumetto racconta la storia e
l'eredità di don Diana nella terra di Gomorra, tracciando il confine tra
ciò che resta di un uomo come tanti - che mai avrebbe voluto essere
un eroe - e il simbolo della lotta alle mafie che oggi rappresenta la sua
vita.

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