lunedì 9 marzo 2009

le stagioni della natura e della vita


Giudicherai sventura gravissima la perdita di una persona che ami, eppure questo senso di sventura sarà altrettanto insensato quanto piangere la caduta delle foglie dagli alberi che circondano la tua casa. Guarda tutti gli esseri che ti provocano gioia come guarderesti quegli alberi, godili finché sono in fiore, respira il loro profumo, rifugiati beato alla loro ombra. Gli alberi, le foglie cadranno giorno dopo giorno. Ma come la caduta delle fronde è evento facile da sostenere nella prospettiva quasi certa della loro rinascita, così si può dire della scomparsa delle persone che ami o che hai amato, fonti di gioia per la tua vita, perché, anche se non potranno rivivere potranno essere sostituite da altre. Che non saranno le stesse persone, si potrà osservare. Ma neppure tu sarai la stessa persona del momento presente. Ogni istante di vita produce un cambiamento, senonché negli altri quest'azione incessante del tempo appare con più evidenza, mentre in te questo processo avviene in modo silenzioso e talvolta inavvertito. Gli altri ci sono strappati in un modo violento. Non ci sarà più l'amico di lunga consuetudine che riusciva a perdonare i nostri limiti e ad amarci per come siamo. Questo lo avvertiamo in modo dolente. Mentre ciascuno di noi si allontana da se stesso in modo quasi clandestino. E così ripensando ad un'immagine di noi stessi di qualche tempo fa potremo mai riconoscerci in quei gesti, in quei gusti, in quelle convinzioni che apparivano ferree? Nella natura dell'uomo c'è il mutamento, quello biologico che influenza quello del pensiero che è altresì orientato dagli incontri che facciamo, dal contesto in cui ci muoviamo. Accettare le trasformazioni dell'ambiente esterno e quelle della nostra mente ci restituirà elementi di umanità. E senza vergognarsi se la persona di oggi ci piace meno di quella di ieri. C'è uno spazio per ogni stagione della vita e della natura.

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