giovedì 15 luglio 2010

il polpo per sempre

Un caro amico mi accredita di notevole competenza in campo calcistico. Superato il legittimo dubbio dello sfottò, nel tempo ho realizzato come si fosse formata questa convinzione, mettendo insieme qualche pronostico azzeccato e poche banali considerazioni su alcuni giocatori. Certezza rafforzatasi di recente con le mie facili previsioni alla vigilia degli ultimi mondiali sudafricani. In soldoni, il polpo Paul ed io abbiamo colto nel segno. Ignaro di come abbia fatto il bravissimo collega opinionista acquatico, potrei sciorinare scarni concetti sulle motivazioni delle mie indicazioni. Ma vi risparmio, esprimendo invece una diffidenza di base su tutti gli esperti di calcio. Credo che non ci capisca niente nessuno e mi perdoni persino l'ammirevole Paul. La fortuna reale di questo gioco che visto dall'esterno potrebbe sembrare una follia, risiede invece proprio nella difficoltà elevatissima di poter prevedere che cosa succederà, specialmente in un torneo come la coppa del mondo. Troppi i fattori da ponderare; quasi impossibile riuscire a metterli insieme tutti ed a ricavarne ipotesi attendibili. Al massimo, si possono tirare fili logici per escludere la possibilità di successo di alcune squadre, procedimento che avevo seguito nel mio vaticinio. Mi era intanto impossibile immaginare che un icona della mancanza di razionalità come Maradona potesse essere un credibile tecnico. Di una seleccion di zeppa di talenti ma altrettanto condizionata da estri e umori che nemmeno il più freddo e navigato coach avrebbe potuto arginare. Si sono trovati contro una squadra di medio profilo, come la Germania, che sfruttando tutte le vistose carenze argentine ha impartito una lezione de futbol difficile da dimenticare. Altrettanto dicasi per la sciamannatissima Italia che, se anche avesse avuto un tecnico meno arrogante e più umano, non sarebbe andata molto oltre i suoi meriti.
E via escludendo, anche la capelliana Inghilterra non prometteva nulla di buono, senza ricambi e con poche vecchie glorie sazie di successo. Superate le secche delle immancabili outsider, non restavano che Spagna ed Olanda che avevano fatto bene nelle qualificazioni, motivate da una fame di mundial, traguardo mai tagliato.
Come ha ben detto qualcuno, avremmo fatto meglio ad individuare per tempo il nostro animale saggio. Ci saremmo risparmiati di mandare in Sud Africa quella pletora di sedicenti saggi ed opinionisti che hanno impunemente pascolato sui nostri schermi pesando sull'erario - quindi a spese di noi contribuenti - quanto mezza manovra finanziaria.

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