giovedì 8 luglio 2010

Le truffe per veri furbi e gonzi

Da circa venti anni nel mondo si sono diffuse comunicazioni truffaldine destinate di solito a gente comune. Dapprima via fax, poi via mail, nel corso degli anni è stato diffuso un messaggio in lingua inglese che ha identica struttura di base, sia pure articolato in tante varianti. In sostanza si dice: "abbiamo avuto il suo nominativo come quello di un soggetto affidabile; sono (o siamo) un funzionario pubblico dello stato... ed abbiamo depositato in maniera illecita un forte quantitativo denaro. Le restrizioni valutarie del nostro stato ci impediscono di trasferire questo denaro all'estero. Ci serve pertanto la sponda di un rapporto bancario in un Paese diverso dal nostro per poter trasferire questa ingentissima somma. Qualora il destinatario sia disposto ad offrire le proprie referenze bancarie gli riserveremo il dieci (quindici/venti) per cento di quanto accreditato."
Chi riceve questa allettante proposta ha di solito riserve e perplessità. Normale chiedersi che cosa ci sarà sotto? Poi la trafila consueta. Si va dall'amico in banca ovvero da un avvocato che conosca l'inglese e si affrontano i rischi connessi che, almeno nella prima fase, sembrano inesistenti perché viene richiesto soltanto di comunicare conto corrente e banca.
E allora l'ingordigia e la curiosità prevalgono e si comunicano i dati richiesti. Con una tempestività eccezionale i maghi della truffa rispondono che non ci sarà alcun problema e che comunicheranno in tempi brevissimi le coordinate dell'accredito. Che arrivano attraverso moduli creati artificialmente che dimostrano l'avvenuta intestazione dei fondi (50, 100, 150, o 500 milioni di dollari USA), a nome della "vittima", presso la banca dove si dice che siano depositati i fondi. A questo punto il titolare del conto deve solo chiedere alla banca estera il trasferimento.
In questa fase, i truffatori bombardano la vittima di comunicazioni: "sta andando tutto bene, i fondi sono già stati inviati.. però ci vorrebbe una spintarella ad un bancario o ad un funzionario di ministero. Bastano 10 mila dollari e i fondi arrivano entro 24 ore."
L'ingorda vittima, vero furbo ed autentico gonzo, segue le indicazioni dei truffatori. Allettato dall'ingente sperato guadagno, trova la somma richiesta e la invia secondo le direttive dei burattinai.
La truffa è fatta!
Negli ultimi venti anni pare che circa un milione di persone abbiano abboccato a questa procedra fraudolenta che normalmente va sotto il nome di "truffa nigeriana", perché all'inizio lo schema base prevedeva funzionari dell'ente petrolifero nigeriano che dicevano di aver accantonato somme con sovrafatturazioni di greggio. Non ci sono però statistiche attendibili, perché, comprensibilmente, molte vittime hanno evitato per la vergogna di denunciare l'accaduto.
Dicevo di centinaia di sofisticazioni ed evoluzioni dello schema iniziale. Eredità di vecchie suore, di parenti in Brasile e Argentina. Quello che certamente non manca è la fantasia degli ideatori e dei loro emuli che hanno perfezionato "pacchi" sempre più elaborati e credibili.
Con l'evoluzione tecnologica si è sviluppata la truffa di vendite sul Web.
In uno dei tanti mercatini di compra-vendita su internet offriamo un oggetto di casa che non ci serve: ad esempio uno strumento musicale antico. Corrediamo l'offerta con qualche foto.
A brevissimo giro arriva una mail che ci dice che l'oggetto piace, con richiesta di prezzo.
Alla nostra precisazione del quantum arriva una rapidissima replica. Il prezzo è stato accettato e il nostro corrispondente ci rivela di essere un intermediario, che vive di questo commercio. Tratta per conto di terzi interessati che hanno apprezzato quanto noi offriamo. Non ci dovremo perciò sorprendere se riceveremo un assegno - non si parla mai di accredito - di importo superiore. La differenza tra l'importo dell'assegno ed il prezzo da noi stabilito sarà il guadagno dell'intermediario che dovremo rimettere su un certo conto.
E l'assegno arriva, tratto su una esistente banca estera, - di solito inglese, irlandese, scozzese
- di importo tre o quattro volte superiore a quanto da noi richiesto. Ci dicono i truffatori che basterà versare sulla nostra banca l'assegno e contemporaneamente fare il bonifico per la differenza. Per chi non abbia dimestichezza con il mondo delle banche è bene precisare che le banche del Regno Unito possono stornare l'accredito effettuato anche sei mesi dopo l'accredito.
Capita così, inevitabilmente, lo storno dell' intero importo dell'assegno al quale il povero correntista non può opporsi. Nel frattempo il triplo o quadruplo del prezzo pattuito è volato via all'estero verso lidi sconosciuti ed inarrivabili.
Questi ingegnosi ideatori di meccanismi truffaldini meritano la nostra considerazione per la fantasia e la creatività. Ma non la nostra ingorda fiducia!

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