lunedì 1 novembre 2010

Un giubileo che ci potevamo risparmiare

Feste e balli, celebrazioni e soldi spesi male. Maradona ha compiuto 50 anni. Auguri.
Ma perché alcune migliaia di napoletani abbiano pensato di dedicargli un "giubileo", questo resta da comprendere.
Facile, direte. E' stato il più grande pedatore del mondo ed ha consentito gioie mai prima raggiunte a tifosi depressi e frustrati da anni di delusioni.
Tutto vero. Altrettanto vero che tirare calci ad una palla era il lavoro del "pibe" e che per questo era superpagato. Facendo, come tutte le prime donne, il bello ed il cattivo tempo.
Gli interrogativi dell'epoca: gioca, non gioca? Sta bene, sta male? Donne, altri eccessi tutti personali, ed in quanto tali senza commento, mettevano in forse le sue prestazioni. Strepitose quando c'erano. E la massa dei suoi adoratori a chiedersi se era sceso dal letto col piede giusto o se qualcosa avesse intralciato la divina ispirazione. Una bella trama thriller. Fino al momento, inevitabilmente traumatico, dell'abbandono. Condito come tutti i tradimenti di questo mondo da menzogne, retoriche d'occasione. Già allora era in condizioni, soprattutto mentali, di non poter giocare. Sembrava finita, macché! Figli sparsi, legami stretti con ambienti della malavita, evasione fiscale clamorosa. Fiumi di chiacchiere spese sul nulla o quasi.
Parlare del dopo, dei malori e delle vicende personali, dei tentativi di reinserimento nel mondo del calcio, con effetti miserevoli, sarebbe come sparare su un bimbo indifeso.
La civiltà di chi scrive, evidentemente non un estimatore, non permette di lasciarsi andare a commenti moraleggianti. Ciascuno di noi è quello che è. Limiti, difetti compresi.
Difficile però accettare passivamente la costruzione di un simile mito.
Sfido la retorica, ma penso ai milioni di donne ed uomini normali, anche loro nati e cresciuti senza cultura ed educazione, che ogni giorno fanno il loro miracolo in terra: tirano avanti con poco, sopportano ogni sorta di violenza e di sopraffazione e non si rifugiano in paradisi artificiali. Si aggrappano a quel pochissimo che hanno per non arrendersi. Avranno mai un giubileo? ci saranno canti balli e litanie in loro onore? Escludetelo. Credo, anzi questa volta sono certo, che la loro vita passerà inosservata. In morte, forse, un necrologio dei pochi intimi.
Chi non ha mai pensato allo spreco ed alla autentica amoralità dei centinaia di necrologi dedicati sui giornale ai "morti eccellenti"? Tempo fa mi detti la pena di contare 124 necrologi per la morte di una signora che, dalla sua, aveva l'appartenenza ad una famiglia di armatori del sud. 50.000 euro, che potevano ben essere impiegati a sostenere un ente di ricerca per le malattie più diffuse.
Alcune centinaia di migliaia di euro sono stati destinati al giubileo del pedatore. Sarebbe stato meglio spenderli per qualche centro di accoglienza per chi decida di uscire dal tunnel della droga. Senza polemica, il suo era un caso come quello di tanti altri. Ha avuto peraltro le risorse per uscirne. Tanti altri muoiono negletti ed abbandonati. Colpa loro se erano incapaci di dare un calcio ben assestato ad una palla di cuoio?

2 commenti:

Sara ha detto...

Siamo umani, credo che che da nord a sud, non ci libereremo mai di certe debolezze. Il giubileo in omaggio a Maradona è il contraltare partenopeo di apoteosi nordiche francamente molto peggiori.
A presto. Sara

etrusco ha detto...

Concordo. Ma dalle parti nostre c'è necessità di riflettere sui presupposti di fondo ella collettività. E dovremmo essere stufi di feste, farina, ma soprattutto di forche. Saluti e solidarietà per le incredibili esaltazioni di marca leghista