giovedì 4 novembre 2010

Obama ridotto ai minimi "term"

Pare che la tendenza a citarsi rifletta pericolosamente lo stato di vecchiaia di un cervello. Correrò questi rischio, peraltro temutissimo, di apparire più datato di quanto in effetti non sia.
Due anni fa, in mezzo alle fiamme di entusiasmo per l'elezione di Obama, con il mio post del 6 novembre 2008 esprimevo più di una perplessità sulle effettive possibilità di cambiamento in quel Paese. In sintesi dicevo: ricordatevi che siamo comunque in America, che il nostro dovrà passare sotto le forche caudine dei poteri forti, che sarà costretto ad accettare i suoi compromessi di "real politik".
Un caro amico, colto e garbato, bollò questo mio scetticismo accusandomi di essere un disfattista, incapace di annusare il vento di novità e di vitalità che proveniva da oltreoceano. E che sarebbe diventato col tempo un uragano, tale da portare effetti benefici nella cinica Europa e persino in Italia. Con rammarico, devo concludere che avevo ragione io.
I risultati delle recentissime elezioni di "mid term" sconfessano il giovane presidente USA e suonano come una pesante bocciatura della sua azione politica. Solo una parte minima del suo programma innovatore è stata realizzata, mentre ha dovuto fare marcia indietro su progetti di rilevante portata. Rivelandosi, alla fine dei conti, conservatore in politica estera per non scontentare le gerarchie dell'esercito, gli ebrei e l'industria bellica; timido nell'affermazione dei diritti civili per paura di chiese e confessioni; inetto in campo economico, con accenni di becero protezionismo, tanto da essere uno dei negativi protagonisti della crisi internazionale dove non ha promosso un solo momento di effettiva cooperazione. A tacere dei tentativi nemmeno abbozzati di più equa distribuzione della ricchezza.
E le critiche peggiori, con conseguente abbandono nei suffragi, vengono proprio da chi aveva creduto in lui, favorendo la sua elezione. diseredati, poveri, etnie in sofferenze, giovani senza speranza.
Da ora in poi dovrà fare i conti anche con la minoranza al Congresso e diventerà più realista del re, fino a ricalcare posizioni simili a quelle del tanto biasimato Bush.
Questo il mondo, direte.
Gli idealisti, chi è capace ancora di accendere qualche speranza è destinato ad essere spazzato via dalle leggi del potere. L'avventura è al termine. Ora restano solo due anni di fotografie con cane, famiglia e signora e poi si spegnerà la bella favola.

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