domenica 12 dicembre 2010

farsene una ragione

Sono assai democraticamente incazzato. L'atmosfera da basso impero che ci circonda mi fa venire l'eritema. E non so come difendermi, se non rifugiandomi in retoriche forme di indignazione.Già, perché vorrei avere gli anni e le energie per combattere in un modo o in un altro e non accettare passivamente questo stato di cose generali e particolari. Vivere in uno stato gestito da ladri, corrotti e figure da operetta buffa. Era questa la speranza dei miei anni di vigore? O tentare di contribuire a far progredire questo paese che usciva da una guerra. A pezzi, ma con la voglia di voltare pagina, di abbandonare le satrapie che ci avevano gettato nel baratro, di rifondare la voglia di vivere civile attraverso le forme della solidarietà umana e sociale. Che cosa ne è stato? Macerie maleodoranti che vengono trafugate per nuovi valori e per superamento dei vincoli del passato. Ladri e malfattori considerati personaggi "vincenti" per le loro tracotanti malefatte ed esaltati da vassalli a basso costo. Quanto rimpiangeremo i mediocri servitori dello Stato che erano la parte fondante della società. Con tutti i limiti di una cultura ancora contadina, ma che riconosceva il vero dal falso, l'autentico dal tarocco. Impossibile ripartire da quelle origini, ormai sotterrate dalle frontiere del cosiddetto nuovo che avanza. Le generazioni future ci giudicheranno e non potranno essere benevole con chi ha sprecato in modo così clamoroso l'occasione per diventare una Nazione ed un modello per altri popoli.

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