giovedì 23 dicembre 2010

la mostra delle mostre

Qualche giorno fa parlavo con un amico, coetaneo sessantenne, che mi confidava di come avesse smesso di cantare e suonare perché i proprietari dei locali, senza mezzi termini, gli avevano fatto capire che la sua fantastica voce e le sue capacità musicali non erano accompagnate ormai da un "look" gradito al pubblico. La sua immagine risultava troppo datata e non attirava più. Mi è venuta così alla mente una gradevole intervista televisiva di Oliviero Toscani, famoso occhio fotografico e provocatore, nel corso della quale ricordava un suo progetto mai realizzato. Aveva proposto ad alcune riviste e network televisivi di realizzare una "mostra delle mostre", raccolta fotografica dei volti resi "mostruosi" dalle modifiche della chirurgia estetica. Raccontava di come la sua idea avesse trovato contrasti e ostracismi immediati tanto dagli interlocutori quanto da parte delle interessate. Per la maggior parte si trattava di donne che fanno parte del mondo dello spettacolo e che nel tempo avevano sottoposto il proprio viso ed il corpo a trattamenti nel tentativo di sconfiggere il tempo. Riaffiorava così alla mente la storia di Dorian Gray, letta troppo frettolosamente ai tempi del ginnasio, come classico inglese. Quella vicenda si concludeva con il protagonista che, rimasto eternamente giovane per un patto col demonio, in un finale impeto di disperazione si lanciava contro il proprio orribile ritratto, reso vecchio ed inguardabile dall'oltraggio del tempo. Per tutti, senza eccezioni, è certamente difficile accettare il peso del tempo che passa. Ancora di più se la propria vita professionale è strettamente legata all'aspetto esteriore. La bellona che invecchia male è inservibile, sotto tutti gli aspetti. E allora ecco che intervengono i falsi guru del ritocco che promettono nuove primavere, la sconfitta della caduta naturale dei corpi gravi, ma che in definitiva riescono ad ottenere soltanto quei faccini di plastica tutti uguali, che talvolta fanno risaltare ancora di più il vuoto degli sguardi, riflesso del vuoto interiore. E che dire degli uomini con le guance riprese e i capelli tinti? Bamboli che ci ricordano "Beautiful", centenaria soap opera popolata di alieni in gara col tempo, grotteschi protagonisti di una società che non sa trovare forme di rispetto per le generazioni più avanti con gli anni. Restare tutti giovani, a qualsiasi costo, omologarsi a stereotipi da spot televisivo, questa la spinta del "grande fratello" che comanda nel mondo.

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