mercoledì 1 giugno 2011

il colpo in canna

Elezioni straordinarie, direbbero gli strilloni di una volta, aggirandosi tra la folla. Niente di più vero, proprio quando la morfina subdolamente iniettata nelle coscienze stava per addormentare il senso dell'indignazione. La "ggente" c'è ed è molto migliore dei suoi politici, o meglio di quei rappresentanti che la casta impone. Saranno degni di memoria Scilipoti, Straquadanio, Santanbé e altre simili offese al minimo etico e di buon gusto? Spazzati anche loro come pattume, assieme ai padroni delle scope, rinchiusi nel ripostiglio dell'oblio. Intanto c'è da capire non solo perché si è vinto, ma soprattutto come andare avanti in contesti quasi impossibili. Città con tanti problemi, alcune addirittura oltre la linea del collasso civico. Basterà la serietà degli intenti? O torneranno le logiche di sempre, cioè quelle che vedono in ogni aggregato cittadino un gruppo egemone; capace di uscire vittorioso attraverso ogni bufera e ogni cambiamento. A Napoli, potremo ricordare l'entusiasmo napoletano che seguì all'insediamento del primo Bassolino. In breve fagocitato per limiti culturali propri e di visione politica, dal "sistema borghese" di Napoli. Qualche secolo prima di lui Masaniello, illuso per qualche giorno di essere diventato il capo di una città infame, in grado di smorzare ogni entusiasmo e di vanificare ogni speranza di giustizia e di governo popolare.
A Luigi Der Magistris il compito di guardarsi prima di tutto dal fuoco amico. E poi di mettere mano, secondo il mandato ricevuto, a quella che è riduttivo definire una missione impossibile. Non basteranno la buona fede e la capacità di aver saputo captare il silenzioso grido di protesta. Attraverso le prime scelte degli uomini di contorno capiremo che aria tira.
Intanto un auspicio ben augurante al neo sindaco. E ancor meglio delle parole sarebbe un patto silenzioso. Faccio un esempio, ma altri meglio di me potrebbero rendere concreto il senso della proposta. Ogni napoletano per esprimere soddisfazione e speranza decide di rispettare una sola di quelle regole che (molto probabilmente) quotidianamente aggira o viola. Intendo proprio un impegno d'onore dei cittadini di rendersi degni di quel cambiamento che a parole pretendono.

1 commento:

mariano ha detto...

Bell'articolo giuseppe! molto interessante e veriterio! allora non ci rimane che augurarci ed augurare: buon lavoro, al neo sindaco di Napoli!