domenica 3 febbraio 2013

le buche di Napoli

Chi ha la ventura del vostro etrusco di abitare a Napoli ha alcune confortanti certezze. Elementi di fatto che non lo abbandoneranno tanto facilmente nel corso della giornata, ma che gli ricorderanno che la scelta di restare in questo "paradiso popolato da demoni" comporta alcuni non trascurabili inconvenienti.
Una prima impressione si riceve appena usciti fuori dal proprio condominio: le buche stradali. 
Una serie di crateri di varia dimensione impreziosiscono tutto il manto stradale della nostra città. Di forma ogivale, oblunga, multidirezionale, puntiforme, a gradazione, a scalone, a doppiofondo. Un catalogo di buche che non trova certamente compiuta illustrazione nei pochi esempi  indicati. C'è di che sbizzarrirsi, far lavorare con soddisfazione fantasia e ammortizzatori di cosce, auto e moto. 
La situazione di dissesto va avanti da tanti anni. Ci sono addirittura strade santuario in fatto di buche, come la mitica via Marina che tra "cazzimbocchi" fuoriusciti, "vasoli" a vista o a sbalzo e cedimenti del sottofondo rappresenta degnamente al turista che arriva (?) il clima generale di organizzazione civica che dovrà affrontare nel soggiorno nell'amena Partenope. 
Chi incautamente dovesse pensare che una simile condizione sia sconosciuta alla amministrazione comunale, sbaglia di grosso.  
Dal sindaco showman all'ultimo dei "zucagnostro" di piazza Municipio tutti ben conoscono dello stato comatoso della rete viaria cittadina. E coerentemente con l'intera azione civica se ne fottono.
E quando proprio arrivano sputazzate ed escrementi via mail e lettera all'indirizzo di palazzo San Giacomo ecco che compaiono delle meravigliose squadrette di operai comunali, composte da tre o quattro addetti. Sono le famose pattuglie semoventi che cercano di far colare dagli automezzi in movimento un rigurgito di catrame per "apparare" i fossi più vistosi. Catrame gettato direttamente nel buco, senza alcuna bonifica del fondo, rimedio che giustamente dura da Natale a Santo Stefano quando va bene, altrimenti di meno.
Qualche giorno fa la circolazione della parte collinare che conduce a Posillipo era completamente in tilt. Niente di nuovo, intendiamoci, ma nella malloppa dei giorni scorsi c'era un che di nuovo o forse anche di antico. Davanti alla chiesa dei Pallottini, in una zona molto intensamente trafficata, c'era un'automobile dei Vigili che occupava il centro della carreggiata, con immaginabili ripercussioni sulla fluidità della circolazione. Auto che è rimasta al suo posto per oltre 48 ore per coprire un enorme fosso, del genere a scalino, ricordo imperituro di un paio di giornate molto piovose.
Capisco che la soluzione radicale del problema, a parte i fondi  che non ci sono, comporterebbe la chiusura della città per un trimestre. Ma già saremmo contenti di sapere che è stato approvato ed avviato un piano calendarizzato di interventi con inizio da un certo giorno e termine in un altro.
Il vostro etrusco è il solito ingenuo.
Che volete che se ne fotta l'amministrazione delle strade. E' ordinaria e noiosa manutenzione. Niente al confronto con un'altra prova di Coppa America, la seconda edizione della maratona della monnezza, un incontro di  coppa Davis contro le isole Tonga. Eventi rimarchevoli, quelli si. E con tanto di rimbalzo mediatico sul primo cittadino che potrà farci vedere ancora una volta quanto è bello.

1 commento:

Unknown ha detto...

Le buche di Napoli.

Certo Etrusco, lo dici, sei un ingenuo e lo confermo però con gli anni un pò di smalto va via,un pò per tutti per carità, e mò ti spiego.
Un breve antefatto, converrai dopo che c'azzecca. Il nostro eroe nativo della prestigiosa collina discendente di una famiglia borghese benestante ambiva ad essere titolato a mo d' esempio ed effigiato in modo consono. Ma ad un certo punto dell sua vita vicende pure abbastanza ingarbugliate lo portano all onore delle cronache lasciandogli l' appellativo :" Giggino A' manetta". Capirai che per un vomerese nato tale epigrafe non poteva passare e di quì le iniziative. La Coppa America, la Davis, le presenze stacanoviste allo stadio qualcuno già pensava, malelingue però, di chiamarlo Giggino " Magno" però come sai a Napoli avrebbe portato a qualche equivoco. Indi per cui poscia un altra "genialata" Un iniziativa interplanetaria, unica!!! irripetibile!!! impensabile, ma soprattutto I n i m i t a b i l e: Golf Club Napoli.

un campo da golf nella città grande come la stessa città con migliaia di buche di tutti i tipi forme e dimensioni , come già notavi, e pat con acqua, senza, a scalino e doppiofondo. Ma soprattutto finalmente uno sport per tutti senza distinzioni sociali ne per classi ne per censo. Non ci resta che proporre un nome come lo chiamiamo : Giggino ò ........