lunedì 1 luglio 2013

eterno imperialismo

Nel novembre del 2008 al momento della prima elezione di Obama, dissentendo da un amico entusiasta, avanzai caute perplessità  sulle possibilità che un presidente degli USA potesse effettivamente rappresentare un elemento di speranza per gli spiriti liberi del mondo.
Un Paese che crede di  modellare a propria immagine il resto del mondo esportando i concetti nazionali di realtà, democrazia e verità deve essere preso per quello che è. E così i suoi governanti che per quanto possano dare mostra di  aperture mentali e disponibilità ad interpretare i tempi resteranno soltanto i cani guardiani della porta dell'imperialismo.
Le recenti rivelazioni sui sistemi di controllo, rigorosi e continui, posti in essere da una delle tante agenzie statali per monitorare opinioni e fermenti negli altri Paesi ci fornisce ulteriore conferma sul fatto che chiunque sia alla guida temporanea di quella potenza non farà altro che consolidare il modello di predominio esercitato finora. Con buona pace delle speranze dei tanti spiriti liberali di casa nostra che vedevano in un giovane nero, smarcatosi dalla condizione di emarginato, una credibile sponda di democrazia reale. 
Che cosa è effettivamente cambiato? Guerre ovunque, dirette o attraverso mercenari, ingerenza nei governi di tutto il mondo, spie e controlli informatici nell'etere e sul territorio. Ulteriore perfezionamento  della difesa degli interessi economico/militari nazionali o delle grandi corporazioni che rappresentano la vera spina dorsale del sistema a stelle e strisce.  
Questo il succinto vademecum di qualsiasi leader di quella nazione. Che sia espressione delle grandi dinastie terriere del sud o che venga per avventura da altra provenienza, conservatore oppure democratico, il capo della Casa bianca avrà poche ma formidabili certezze. E se dovesse dimostrare la pur minima deviazione da quei percorsi tracciati si troverà il metodo per convincerlo.
O eliminandolo fisicamente o facendogli ricordare  con ricatti di ogni tipo e concrete minacce che occupa quel posto perché il lavoro sporco lo deve pure fare qualcuno. Ma che non credesse di poter innovare o cambiare lo stato di cose che resta fissato dagli esempi dei padri pellegrini. Che con la spontaneità dei conquistatori posero le basi violente ed immodificabili dell'intero sistema nazionale. Una breve vacanza, anche di pochi giorni, in quelle terre vi convincerà dell'atmosfera che regna e che è passata ancora integra nello spirito nazionale, realizzando persino il miracolo di fare diventare feroci kapò anche quelli nati  in condizione disagiata.
Ora poi che ognuno di noi è diventato rintracciabile grazie alle miracolose modernerie che ci portiamo in tasca o in borsa, quel progetto di controllo e dominio totale diventa di sempre più agevole attuazione.
Presuntuosamente, persino l'etrusco si sta convincendo che i suoi follower di terre lontane non siano altro che  occhiuti indagatori, diretti o da call center, per sapere se trami contro l'ordine dello zio Sam. Come ho già detto in altra occasione, state tranquilli. Non tramo e soprattutto non ho il potere di influenzare nessuno. Non vi amo, questo è certo. Ma questo fatto non scalfirà in alcun modo, sia pur minimo, il vostro imperialismo.

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