martedì 9 settembre 2014

50 sfumature di etrusco

Se immaginate un discorso da spogliatoio di una palestra sportiva dopo le vacanze quale pensate possa  essere l'argomento al centro delle conversazioni? Per aiutarvi dirò che i quattro interlocutori, impegnati fino a poco prima in una patetica partita di doppio tennistico, hanno età che va  dai 50 ai 66 anni? Ed aggiungerò che il vostro etrusco era uno del quartetto.
Se lo chiedessero a me risponderei con risposte di stampo classico: la comparsa di un doloretto articolare che non manca mai, la scarsa vena di uno o di tutti i protagonisti dopo la sosta estiva, qualche chilo di troppo accumulato nelle libagioni agostane ed i programmi per smaltirlo, lo stato del campo da tennis appena rifatto, le palle sgonfie, le racchette vecchie et similia.
Niente di tutto questo. A sorpresa, uno dei quattro mi rivolge una domanda provocatoria e "sfruculiatoria" sul perché io non abbia ancora dato alle stampe quel libro di cui parlo, di tanto in tanto, per minacciare gli amici.
Forse stanco per lo sforzo pseudosportivo prodotto, me la cavo con risposte evasive e dilatorie. Ma quel tale non demorde e mi incalza: "scrivono tutti, persino cravattari, pizzaioli, fancazzisti di ogni specie. Romanzi con trame traballanti, raccolte di improbabili poesie, finti saggi e vere "cagate". Manchi solo tu!" 
Faccio finta di non aver notato il richiamo alle "cagate", ma capisco che non c'è scampo e che  il nostro si aspetta un minimo sviluppo dell'argomento. E così  tento di dire che l'odierna produzione editoriale è intasata da troppe  inutili creazioni. Che nascono da mille motivazioni:  necessità di rispettare tempi contrattuali da parte di scrittori affermati o pura vanità dei debuttanti, animati da supposte capacità letterarie o dal semplice impiego del tempo libero. 
Continuiamo a più voci sull'argomento ed il tema inciampa sui travolgenti successi degli ultimi anni da parte di nuovi nomi del panorama, tipo "50 sfumature di grigio" e sequel.
Confesso di aver letto quel noioso testo, ricordando gli sforzi per arrivare in fondo. Opinione che conferma, se bisogno ce ne fosse,  quanto poco me ne intenda, mentre sproloquio su un'opera che ha venduto uno sfracello di milioni di copie, facendo la fortuna dell'autrice e dell'editore.
Intercettare i gusti, le tendenze dei lettori, indovinare gli argomenti di moda, fa parte di una scientifica e complessa ricerca del marketing letterario. Migliaia di persone qualificate si dedicano a formulare queste previsioni destinate a  trasformarsi in investimenti da parte dei gruppi editoriali. Non riusciamo certamente a cavarcela con una  chiacchierata prima o dopo la doccia.
Ed aggiungo la mia sorpresa per  il rifiuto di alcuni librai francesi di vendere il recente libro di "gossip" della signora Trielweiler, "mercì pour ce moment" che racconta la verità dell'autrice a proposito della relazione con il premier transalpino Hollande. Rapporto finito dopo la scoperta  da parte della dama che l'insospettabile "battilocchio" aveva una storia amorosa con una bella attrice.
Intanto anche questa "opera straordinaria" risulta esaurita nei negozi che ne hanno adottato la commercializzazione. Mentre altri esercenti francesi del settore hanno inalberato un orgoglioso cartello che segnala che quel negozio non vende quel libro spazzatura. Ma, al tempo stesso ricordano che restano sugli scaffali, pronte per la vendita, opere di Hugo, Maupassant, Balzac, Dumas.
Come vedete, in ogni paese hanno i loro problemi.
Per fortuna si era fatta ora del pranzo e le voci si sono rapidamente quietate per trovare la via della tavola..

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