venerdì 12 settembre 2014

magari..

Una pietra etrusca che comincia con il titolo di una canzone degli anni'70?
Ve la ricordate? diceva "..magari hai ragione tu, lasciamoli ai poeti i grandi amori, magari come  dici tu, i miei difetti son le mie virtù..". Forse il testo della canzone ha ragione, specie a proposito dei miei difetti.
Mi appartengono e non me ne voglio disfare, almeno per il tempo consentito. Magari.., dopo, quando avrò smesso di dare fastidio, gli altri potranno dire quello che vogliono. Io non ci sarò ad ascoltarli o persino a prendermi "collera" , poniamo il caso, ammesso e non concesso, avessero avuto ragione.
Torniamo a bomba, l'incipit  mi è venuto spontaneo appena un caro amico mi ha fatto dono dell'ultima opera di Luciano De Crescenzo che si intitola "Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli"
Pure a me, notoriamente non superstizioso, mi è venuto spontaneo esclamare: "magari".
Un testo che si affronta con disinvoltura sia per lo stile scorrevole dell'autore, sia per l'argomento: un viaggio per Napoli, appunto in modo insolito, per mostrare la città ad una "forestiera".
E resta da chiedersi come faccia una persona avanti con gli anni e colpito da vari e seri malanni fisici come l'Autore a sprigionare ancora tanta vitalità e ad esprimersi con altrettanta freschezza.
Poco da fare, quelli che nascono con il bernoccolo giusto sono capaci di estasiarti pure leggendo l'elenco del telefono. E questa recentissima fatica dell'ingegnere napoletano è la dimostrazione di come sia  apparentemente semplice fare un buon libro, riuscendo a tenere compagnia ai propri lettori in qualunque stadio dell'esistenza.
A mio avviso, tre o quattro passi meritano speciale  considerazione. Ma è possibile che altri individuino diversi aspetti di piacevolezza.
In fondo è questo l'aspetto misterico di un'opera letteraria che parla a ciascuno secondo singoli linguaggi che sono validi per uno piuttosto che per un altro.
Io ho gradito in particolare il ricordo di una barberia della Torretta, dove i personaggi meriterebbero ognuno uno sviluppo autonomo: Enrico, don Gennaro, il mitico Albertino, il sarto, il pugile.
Se volete trascorrere un paio di pomeriggi di lettura non banale né scontata l'indicazione è chiara; e poi ci scherzate sul fatto che: "vi porterà fortuna"?
 

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