giovedì 4 marzo 2010

Come affrontare il lutto


Nell'anticamera di uno studio medico di solito la gente è raccolta su se stessa. Pensa ai guai suoi, magari seri. Occasione per scambiarsi brandelli di umanità, una parvenza di sensibilità sociale. Me ne stavo quieto a leggere il mio quotidiano, soffermandomi sull'"amaca" di Serra. Al mio fianco una "sciuretta" che si affannava tra le foto a colori di un giornale di "gossip", molto presa dal dramma di una delle solite "note", straziata dalla dipartita della amata gattina "Fifì". Sono un amico dei gatti, animali che trovo straordinari per indipendenza e personalità. Mi sono anche chiesto che cosa avrei provato se il mio "Zuchino" mi avesse lasciato. Sono quasi certo. Non sarei andato oltre una silenziosa elaborazione del mio lutto. Diversa la reazione della diva coscialunga, che ha versato lacrime davanti ai fotografi. E tutto poteva finire così. Ma la lettrice del sacro testo, alzando gli occhi, mostrandomi l'articolo ha preteso la mia "sympathia" allo strazio della sventurata attrice. Ho laconicamente risposto che in questo momento ci sono molti fatti tragici nel mondo e tanti problemi più seri. Ha incassato, ma dopo un minuto ha rotto il silenzio :"Ma che mi potevo attendere da uno che legge un giornale del genere.. " Subito sostenuta da un signore benpensante : "lasciatelo perdere, farà parte anche lui della cricca al potere". Sono stato bravissimo, mi sono alzato, li ho salutati e ho atteso in piedi il mio turno di visita.

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