martedì 9 marzo 2010

una coppia giovanissima in metrò


Alla stazione di piazza Dante della collinare. Mi siedo di fianco a loro in attesa del treno. Lei 16 anni circa, non bellissima, ma con personalità, seduta in braccio al giovanottello, poco più grande. Non posso non sentire il dialogo, al limite del comprensibile, un misto tra gergo giovanile e espressioni dialettali, forse della zona Marano/Chiaiano. Lui racconta di aver visto qualcuno e lei improvvisamente si irrigidisce, fa la sostenuta. Dopo qualche secondo di tentativi, lui assume arie da uomo tosto, minacciando di andarsene, non prima di averle ricordato le peripezie affrontate in giornata pur di vederla. Lei si scioglie e lo abbraccia. Arriva il treno e ci sono due posti liberi. Uno per me, l'altro per la coppia, sempre lei seduta in braccio al maschietto. E lui racconta della mattinata in ospedale dove, dopo vari tentativi, è riuscito a trovare il reparto che lo interessava. Numero 19 della lista, ha atteso molto, infreddolito, quando lo hanno fatto entrare. E senza altro dire, il medico gli ha intimato di abbassarsi i pantaloni. E lui riferiva del suo imbarazzo.. proprio la davanti a tutti. Riesce finalmente a dire al sanitario del suo problema: un testicolo che presenta un ingrossamento o rigonfiamento anormale. Qui finisce la nostra storia, o meglio la mia. A piazza 4 giornate scendo e lascio i due ragazzini alle prese con i loro problemi e le loro facce perplesse. Ho ripensato al loro modo di fare, alle cose che indebitamente avevo sentito, alla dinamica di quel rapporto. Non diversa da quella dei loro genitori o avi 25/50/70 anni prima. Cambiano le cose esterne, c'è un treno che attraversa la città in minuti, un telefono che ci tiene in contatto con l'esterno. Ma il mondo di quei due ragazzi mi ha fatto tenerezza. Speriamo bene per loro ed anche per il resto della società.

Nessun commento: