lunedì 9 aprile 2012

Il Grande Fratello è in azione

Il Grande Fratello funziona. Davvero. Alimentato dalla nostra stessa smania di apparire, di condividere, di tentare di essere presenti nel mondo attraverso i social network.
Basterebbe osservare con attenzione la profilatura dei nostri account Facebook per individuare, rapidamente, che persone siamo. Gusti letterari, musicali, preferenze per luoghi turistici, identificazione politica. Basta essere appena attenti alle scelte dei singoli partecipanti per poter creare un identikit abbastanza preciso. E sapere così che cosa ci interessa, per chi votiamo, dove trascorriamo il tempo libero e come; le nostre tendenze in fatto di religione, di sesso, di abitudini correnti. E lo abbiamo voluto noi quando abbiamo "cliccato" la prima volta sul social NW. Anche questa una scelta, mi potrete dire. E a questo punto però è giusto interrogarci sulla effettiva libertà di questa scelta. Troppi condizionamenti ed il timore di sembrare fuori da ogni contesto ci portano ad aderire ad iniziative senza avere l'esatta consapevolezza della portata di un simile passo.
Negli ultimi giorni mi è capitato di assistere su un sito collegato al mio paese di residenza ad un buffo contrasto dialettico tra un signore amico ed una giovanissima sconosciuta. Un uomo di quasi sessanta anni con ampia esperienza umana ed elevata cifra culturale che è inciampato in una "querelle" fantapolitica con una ragazza di 18 anni. E quest'ultima, forte della propria meravigliosa inesperienza, si lancia in affermazioni di segno forte. In parte derivanti dall'atmosfera casalinga ed in parte dal desiderio di contestare un interlocutore molto più grande di lei.
Il contrasto è buffo, dicevo, perché il mio amico, molto soprendentemente, non si è accorto di aver fornito il destro ad una serie di rilievi della sua contestatrice, fornendole una dignità di interlocuzione che diversamente la vivace giovane, senza sua colpa, non potrebbe ancora meritare.
Riflettevo così sul fatto che spesso siamo noi stessi a procurarci disagi ed inutili ronzii, specialmente se ci andiamo a confrontare con improbabili contendenti sul terreno di questi grandi balconi informatici. Dove è possibile dire tutto. E proprio per questo dove maggiore deve essere la capacità di controllo di chi ha elementi per intendere e volere

2 commenti:

Unknown ha detto...

Salve!
Sono l' ex tennista - si ricorda di me?!

Ho sei siti - cinque social network (or "social not-work"?) ed un dominio - altamente selezionati su criteri lavorativi e di privacy (infatti non ho fb), in modo tale da poter decidere cosa e con chi condividere cosa.
Sa, credo dipenda dal fine con cui si utilizzano determinati siti...


"...spesso siamo noi stessi a procurarci disagi ed inutili ronzii..." infatti una delle mie regole personali è "Michela, non metterti nella situazione di___"!!

Unknown ha detto...

Ho commentato anche i post su "i genitori orchi" - come piace chiamarli a me - e su dove sta andando la scuola