mercoledì 16 ottobre 2013

Due cadaveri e nessun funerale

Dobbiamo arrenderci ad una realtà ingombrante. Ce ne dobbiamo fare una ragione, ma siamo capaci di metabolizzare anche questo. In giro ci sono un paio di cadaveri, uno più resistente dell'altro. E a noi tocca lo smaltimento, procedura sin troppo adottata in anni passati, quando c'erano moltitudini di salme piantate nei plinti dei viadotti ad opera di specialisti. Per rendere più stabili le nostre fantastiche opere viarie.
In fondo queste due spoglie umane potrebbero trovare sistemazione idonea se gli incaricati della triste incombenza riflettessero sulla vera sostanza dei due. 
Il primo,  un criminale di guerra nazista di straordinaria longevità, e' rimasto in suolo italico fino all' età di 101 anni, custodito ed alimentato da quella stessa gente che aveva dovuto subire le sue azioni criminali. Alla faccia della teoria del rimorso! Che deve essere una di quelle panzane cattoliche che non funzionano. Lui ha superato il  secolo di vita, forte delle sue infami ribalderie contro inermi popolazioni. Boia, torturatore? Macché, lui se ne fotteva nel modo più disinvolto, addirittura si vantava  di aver eseguito ordini militari, negando tra i più decisi il sistema di morte della tirannia che rappresentava. E impagabili cittadini italiani sono stati capaci di inscenare in sostegno del defunto una manifestazione revisionista con scontri con dei poveri figli in divisa. Che meravigliosi ideali, quelli dei sostenitori del  defunto boia che, invece di gridare al mondo di lasciare nell'oblio carogne come queste, si infiammano nel ricordo di una belva umana.
E i nostri ineffabili servizi segreti che fanno scomparire kazaki, armeni e curdi in un battibaleno, che fanno? Proprio ora battono la fiacca o si fanno cogliere da scrupoli di legalità. Un miracolo!
Ma il nostro obbligo di smaltimento non si ferma qui. Abbiamo un cadavere tutto italiano, tipicamente tricolore nel quale sembrano materializzarsi tutti i vizi  di casa nostra: bugiardo, corruttore, ingannatore di tante persone di buona fede, arrogante prevaricatore, capace di abusare di ogni potere improvvidamente conferitogli. 
Alla fine delle sue gesta mirabili, quando si e' incrinato quel sistema che lui stesso aveva creato a propria protezione, deve soltanto andare in galera o alle alternative misure degli arresti domiciliari o affidamento ai servizi sociali.
Anche in questo caso la gestazione dell'eliminazione di questa salma sta conoscendo più di un impaccio. Strategie diverse, impianti progettuali sofisticatissimi per garantire al defunto quel finale imbellettamento che gli faccia compiere i definitivi passi della transizione. 
Un intero paese tira il fiato ed attende di conoscere l'iter del trapasso di questo grandissimo puzzone che però pare non abbia nessuna voglia di farsi stoccare.
A proposito, ma si tratta di umido, plastica (incidono nel caso pompette ed altre diavolerie di ricambio), o più verosimilmente di materiale organico? Una volta tanto non avrei dubbi!