mercoledì 25 dicembre 2013

e' quasi fatta

Forza amici, stiamo per scollinare le feste di Natale. Ancora un piccolo sforzo di mandibole, denti, apparati digestivi e annessi. L'orgia del periodo festivo sta per concludersi, lasciandoci qualche ricordo in termini di mal di testa, pesantezza e qualche chiletto di troppo. Ma d'altra parte chi sa resistere? Al cenone della vigilia confesso di essermi fiondato sul salmone cotto a vapore e sull'insalata di rinforzo. Ma poi che avremo da rinforzarci, con tutto quello che c'è sulla tavola? Vallo a sapere.. 
E i regali? Forse quest'anno ho intravisto un inizio di austerità. Cose utili, persino ai ragazzi ed ai bimbi. Ma comunque  resta un eccesso, davvero intollerabile in tempi di ristrettezze e di difficoltà.
Mi consola il pensiero che con il giorno 26 si torna ad una vita più normale e non più inframmezzata di pericolosissime stuzzicanti tentazioni.
Il cenone tipico della mia città prevede lo spaghetto a vongole, piatto che inevitabilmente divide i gusti dei presenti: in bianco o con una pummarulella per colorire? Come lo faceva mammà o alla moda di Positano, Capri o Nerano? Col pepe o senza? Con aggiunta di lupini?
Il dibattito che si apre potrebbe andare in parlamento, quanto ad oziosità ed a toni accesi.
Il secondo prevede il pesce in bianco.
Altra puntata di "oggi in Parlamento" perché a tavola, etrusco a parte, sono tutti pescatori di altissimo livello, con frequentatori delle riserve cubane, di capo Verde, di Bora Bora. Pescatori che hanno preso ogni genere di pesce, che discutono animatamente sulla migliore qualità e sulle diverse specie, sulle tecniche adottate. Uno spettacolo dove pare di avere davanti agli occhi questi arpioni, fiocine, reti e mulinelli. Con preoccupanti casi di pescatori che non mangiano il pesce perché non gli piace. Posizione che a me fa venire subito in mente quanto ci sarebbe bisogno di un esame attitudinale generale, in termini di sanità mentale, prima di concedere il permesso di pesca. Ma pare che non ci sia bisogno di niente. Solo tempo libero, disponibilità economiche adeguate per le costosissime attrezzature e per la barca. E magari poi al termine di una faticosissima battuta prendere una "pezzogna" di sei chili - che meraviglia - e ributtarla in mare perché non ti piace.
Ci si avvia lietamente verso il dolce, non senza aver onorato, come da tradizione, il già citato piatto di insalata di rinforzo, le ciociole, la pizza di scarola, e, perché no, un'insalata russa. Per ciociole si intendono ogni genere di frutta secca, fichi al miele, fichi secchi, prugne. Davvero una miseria, ma ricordatevi che si mangia di magro, non c'è carne e dobbiamo pur fare qualche sacrificio.
Scassamiento finale con i dolci: babà, cassata - napoletana e siciliana - e immancabili, gli struffoli.
Che volete fare ci dobbiamo accontentare, il vero pranzo viene il giorno dopo. Basta sapere sopravvivere poche ore con le ridottissime calorie accumulate al cenone della vigilia.