martedì 17 dicembre 2013

mi chiamano Mics

Ciao, mi chiamano  Mics. Da qualche mese mi dedico all'addestramento di una coppia di umani. E già, io sono un gatto o meglio una gatta. Vita precedente agitata, in una famiglia rumorosa e litigiosa. Quanto di peggio per un felino! Si sa che amiamo la nostra tranquillità e che non vogliamo essere sballottati, specie in questioni che non ci riguardano. 
Fatto sta che in questo trambusto di umani chiassosi mi trovai in un giardino e dopo qualche giorno di fame, per necessità, diedi confidenza ad un umano. Il quale credeva di potermi far fare quello che lui voleva. Non aveva capito niente o quanto meno non aveva conoscenza di noi gatti. Siamo sempre noi a menare la danza ed a decidere quello che vogliamo fare, secondo la nostra convenienza. Dopo un periodo di serena convivenza questo umano si rese conto che non riusciva a farmi la compagnia che pretendevo. Così fui affidato ad una umana che deve essere parente del mio primo ospite, forse la sorella. Subito feci le mie rimostranze: casa piccola, senza spazio per una signorina felina. Ma alla fine mi adattai, ma con il chiaro proposito di  intraprendere  un programma di rieducazione degli umani. L'umana lei non è male e nemmeno quello sfilenzo che le sta accanto. Ma avevano bisogno di una profonda immersione nella cultura felina ed io sto facendo del mio meglio. Mi fanno mangiare bene, la mia lettiera è pulita, l'ambiente silenzioso e pacifico. Però ancora non capiscono bene che una signorina gatta ha le sue esigenze: di svago, di grattamenti e spazzolature, di giochi. In cambio poche e misurate smancerie che di tanto in tanto io concedo. Senza esagerare e facendo capire chi comanda e chi sta sotto. La lei mi fa le vocine, come quelle dedicate ai bambini piccoli e forse pensa che io sia deficiente. Il lui mi tratta come un giocattolo, mi gira sul divano nel verso del termosifone e si prende una confidenza inaccettabile.
Ma a pensarci bene me li tengo. Potevano anche essere peggio. Tra noi gatti circola voce che il migliore degli umani  ha la rogna. Al momento questi due sfessati non presentano i segni della malattia e chissà che non riesca ad educarli a misura di gatta.