domenica 29 dicembre 2013

quel genio di mio figlio

Sono vivo per miracolo! Sono appena reduce da un incontro con una conoscente logorroica, che è appena diventata nonna. Fin qui niente di male, anzi auguri alla piccolina, alla quale la vita possa riservare ogni fortuna. 
Devo dire che con la nonna non le è andata benissimo (ahilei anche con la mamma, notoria fancazzista arrogante). La signora in questione esibisce foto della poco più che neonata immortalata attraverso il cellulare. Tutto normalissimo, direte voi, e io condivido.
La particolarità in più è che le immagini di questa povera malcapitata creatura sono state trasferite su piccoli portachiavi distribuiti dalla nonna ai conoscenti.
Per fortuna sono stato risparmiato, almeno per il momento, per esaurimento scorte, ma con la promessa che anche una nuova serie di foto diventeranno gadget e allora verrà il mio turno.
Non voglio entrare nel merito artistico delle foto, assolutamente assente. Penso soltanto a questo esserino appena nato e già distribuito anche a chi non gliene importa niente.
E' destinata ad arricchire la già nutrita schiera di quei figli "meravigliosi, bravissimi, eccezionali, unici" di cui ciascuno di noi sente parlare.
Che oltre ad essere smisuratamente belli sono anche, nell'ordine,  fenomenali negli studi,  primeggiano negli sport, non hanno uguali nella vita di relazione. 
Il caso in questione è certamente al limiti perché la signora nella quale mi sono imbattuto è una simpatica decerebrata. Un tempo anche  carina, ma riuscita a far del suo corpo un campo di esercizio per chirurghi estetici. E' completamente rifatta: viso, zigomi, labbra, palpebre, tette, fianchi. Con risultati talmente tragicomici da farle meritare il nickname "canotto".
Lasciato da parte questo caso che per i suoi eccessi esce fuori statistica, penso molto più tristemente ad un'amica dei tempi dell'università: donna di talento e cervello, con solide basi culturali che le provengono da una buona formazione familiare. Incredibile che anche  lei sia vittima della sindrome del figlio super, extra talentuoso, che non può fare alcuna gara con gli altri perché risulta sempre il migliore. E' possibile un simile spreco di materia grigia? Ci deve essere alla base un sottofondo di insicurezza, di possibile fragilità. Diversamente risulta impossibile pensare ad una persona con tanti numeri che perde così il senso critico parlando del pargolo.
Mi capita di pensare che questi figli da record servano per partecipare a quella fiera delle vanità a cui molti si iscrivono. Figli che diventano  terreno di confronto e di sfida al mondo. Magari i piccoli vorrebbero soltanto essere aiutati a crescere e a trovare negli adulti vicini quei riferimenti per superare le varie crisi di crescita.
Ho avuto la fortuna di crescere due piccoli esseri. Che ho accompagnato e continuo silenzioso a seguire nei loro percorsi di vita. Ora che sono due adulti non so come siano effettivamente e anche se a me sembrano due capolavori. Ma il pudore del sentimento mi ispira a tentare di vederli come un giovane uomo ed una giovane donna, affezionati al loro padre. E spero tanto di poterli accarezzare per qualche anno ancora.