giovedì 26 dicembre 2013

Il tempo passa

Un bilancio? E chiamate un ragioniere, ma di quelli bravi, non di quelli diplomati con il minimo che vi mettono nei guai.
Per un bilancio personale ci vorrebbe invece una grande capacità di analisi, una dose straordinaria di lucidità e tanta sincerità.
Quanti sono veramente pronti? Bravi, se ce ne sono davvero; io mi limito a frequentare le cantine del dubbio ed i bassifondi delle incertezze. Non so se partendo dal basso si riesce ad arrivare ad un risultato accettabile. Certamente, così comportandomi, non avrò fatto debiti con la bocca o se volete, con la penna del blog.
Intanto, dopo quaranta anni dal superamento dell'abilitazione professionale, mi sono deciso a chiedere la "cancellazione" dall'Ordine degli Avvocati. Un momento difficile, ben oltre le angustie della burocrazia, dei bolli e del pagamento di una tassa, udite, udite, per la delibera dell'Ordine.. A questo passo non lieto e non desiderato mi hanno condotto una serie di considerazioni. Prima fra tutte la voracità dell'impianto fiscale che avrebbe voluto da me una cifra anticipata per la c.d. "cassa forense". Importo molto alto che non ho assolutamente la certezza di poter incassare, non parliamone poi di guadagnare. E poi ancora, assicurazione obbligatoria, pos e balzelli vari.
E così smetto. Con qualche nostalgia  per il fascino del ruolo dell'avvocato, Che nel mio immaginario resta  funzione alta e nobile, da onorare piuttosto che da sfruttare. 
Continuerò a mantenere lo spazio fisico del mio studio: per vari motivi, ma forse più di tutto per poter avere ancora un luogo dove saldare ai ricordi di famiglia  una possibilità di raccogliermi. A scrivere, a pensare, a ricevere i tanti amici che mi vengono a trovare per un parere, un consiglio, anche solo per uno sfogo.
Tante storie si sono succedute in quelle stanze. Tante vicende umane che ho cercato sempre di trattare con sensibilità, spesso sconsigliando gli interlocutori da azioni temerarie o soltanto impervie. Raccontando loro dei tempi stimati - dico solo stimati -  per avere giustizia. Dei costi, delle difficoltà nei rapporti interpersonali. E delle sentenze spesso capricciose o soltanto sciatte di alcuni giudici. Per fortuna solo di alcuni. La mia personale esperienza con i magistrati mi ha piuttosto messo a confronto con persone serie e di buona volontà. Ma è bene dire al "cliente" che c'è di tutto.
Come  pure ci sono i clienti che scompaiono, dopo averti levato la salute e messo anche a contatto con fasi pericolose, tipo lo sfratto alla casa di un pregiudicato agli arresti domiciliari. E tu magari pieno di buona volontà  sei riuscito a gestire fruttuosamente quelle asperità. Ma nel frattempo il cliente, avuta libera la casa è scomparso, senza saldare i propri debiti. Gli incerti del mestieri, si, dite bene. Ma le "iastemme" che si è ricevuto quel tale dovranno pure fare qualche effetto.
Questo fatto, oltre alle nozze di una amatissima figlia, e l'arrivo in casa di Gattomics mi sembrano i tre  momenti rilevanti del 2013.
Per il resto ordinario degrado fisico e temo anche mentale.
Ma finché riesco "postare" le mie pietre etrusche ed a ricevere i commenti di amici e conoscenti a me sembra di poter dire che va tutto bene. O no?

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