domenica 8 dicembre 2013

Grugniti o digestione difficile?

A noi mansueti spettatori delle televisioni di stato e commerciali ci è capitato di vedere e sentire un po' di tutto. Fandonie a tutto spiano dei politici, risse e scontri fisici tra illuminati esponenti delle diverse fazioni, volgarità nell'espressione e nelle immagini. A mettere insieme tutte le porcate che abbiamo subito negli ultimi anni ci vorrebbe la riedizione di uno di quei mastodontici elenchi del telefono dell'era pre-cellulare. Nelle città maggiori si era arrivati al punto di dividere gli abbonati in volumi diversi e così capitava di  beccare sempre quello sbagliato. Ricordi di tempi passati. Ora sono smilze pubblicazioni per quei pochi che ancora intendano farsi trovare.
Ma tornando allo spunto di partenza, non ci fanno mancare niente, con punte di speciale abbrutimento nelle trasmissioni di intrattenimento pomeridiano dove si riesce a distillare lacrime ipocrite per qualsivoglia storia finto patetica.
Anche le trasmissioni sportive avevano trovato attraverso Biscardi una deriva impressionante. Quel suo processo e' diventato paradigma di tutte le tribune sportive, condotto con aria sicura dal presentatore, forte della sua solida ed impudente ignoranza.
La concorrenza alla Tv di stato aveva saputo recuperare il gap iniziale attraverso indimenticabili protagonisti, del genere Mosca e Mughini. Sedicenti giornalisti o scrittori che riuscirono a risvegliare le fazioni, animando dibattiti di eccezionale inutilità. E come tali seguitissimi da un pubblico al quale non erano stati ancora propinati Sgarbi e Ferrara.
Ma ai tempi nostri diventa motivo di sicuro interesse il metodo di conduzione di Enrico Varriale, imposto in almeno due programmi. Nei quali il nostro, nel suo improbabile idioma partenoromanesco, riesce a commentare le risposte degli interlocutori con continui suoni gutturali.
 Si tratta di rutti? Niente di strano, visto il livello delle produzioni, ma in quel caso basterebbe un po' di bicarbonato. 
Oppure di grugniti per trattenere commenti di segno opposto alle parole sentite?
Indimenticabili i suoi animatissimi siparietti con altri signoroni del settore, tipo il presidente laziale Lotito o quell'ameno buontempone del tecnico inventino. Riescono a dirsi di tutto, con strali del conduttore e repliche al cianuro degli altri, minacce di abbandono che, a volte, culminano, udite, udite, in interpellanze parlamentari. 
E' un paese meraviglioso, non è vero? Come fare a non ricordarsi della sobrietà di Gualtiero Zanetti o della sorridente signorilità di Alfredo Pigna o della competenza e facilità di eloquio di Sandro Ciotti?.
Per loro sorte, se ne sono andati tutti e gli sia lieve la terra. Forse anche per non assistere a tanto scempio.