lunedì 10 febbraio 2014

La resistenza al canone

Sono più gli abbonati RAI o chi evade? Il numero degli abbonati secondo un non recentissimo censimento si aggira intorno ai 16/17 milioni e, secondo le stime RAI, ci sarebbe un'evasione che sfiora i 10 milioni di utenti. Questo spiega il martellamento che l'azienda compie con spot televisivi, alcuni molto incisivi, e con campagne di "moral suasion" Anche per fronteggiare il fronte degli obiettori che da qualche tempo va a caccia di proseliti anche sui social network, con slogan che appuntano le critiche sulla qualità dei programmi ovvero sulla asserita illegittimità del canone.
Sul punto si è espressa negativamente anche la Corte Costituzionale, ma non mancano le feroci critiche da parte dei sostenitori della libertà della trasmissione via etere.
Facendo un discorso da semplice massaia, questa resistenza ed insofferenza al canone sembrano ingiustificate. 
Canone di 113,50 euro che diviso 365 giorni fa circa 31 centesimi al giorno!
Con questa non impossibile spesa ogni utente gode di una scelta molto ampia di programmi: intrattenimento, documentaristica, sport, film, cartoni animati, informazione 24 ore.
Personalmente sono contentissimo dell'offerta RAI, ampliata dal digitale e pago quasi con piacere la tassa annuale. Sono tra l'altro, uno dei pochi ad aver resistito alle varie lusinghe Sky e Premium che non avranno il mio "scalpo".
E mentre pago il canone a fronte di una accettabile prestazione della RAI, penso a tutte le tasse, imposte visibili ed invisibili, alle quali non mi posso sottrarre e per le quali non ricevo alcun servizio ovvero ricevo un servizio scadente,  in alcuni casi pessimo o inesistente.
Penso alla tassa di circolazione per l'auto ed alle città diventate un unico buco stradale, specialmente dopo le piogge abbondanti degli ultimi anni. Dov'è il servizio di manutenzione stradale? Immediato scatta lo scarico di competenze tra Stato ed Enti locali, con il risultato che è sempre più difficile circolare, specialmente sulle due ruote.
E come fare a dimenticarsi del crescente onere richiesto ai singoli per lo smaltimento dei rifiuti? Cartelle da capogiro, incontrastabili. I pochi che tentano di dimostrare l'erroneità del calcolo della amministrazione presentando istanze di correzione non ricevono alcuna risposta. In barba ad ogni sbandierato principio di trasparenza dell'azione amministrativa. E il servizio? per rispondervi ricorderò come siano diventati celebri i cumuli di spazzatura di Napoli, ma anche in altri grandi centri.
Paghiamo tasse ed imposte anche per il trasporto pubblico. Per ritrovarci ad aspettare per ore, magari sotto l'acqua o al freddo, un bus che non passa. O per viaggiare stipati come sardine maleodoranti in ancor più puzzolenti vagoni.
Ultima, ma non minore, l'immagine della sanità pubblica. Che, a parte qualche isola felice in via di estinzione, ci lascia effettivamente disperati. E tutti sanno che la parte maggiore del bilancio di una Regione italiana è destinato proprio a quel delicato settore.
Ma allora, spiegatemelo voi, perché tanta resistenza a pagare pochi centesimi per il canone? Basterebbe soltanto pensare ai tanti anziani, allettati, invalidi che senza la preziosa scatola che trasmette immagini resterebbero abbandonati al loro destino. Non intendo fare della retorica, ma pretendo di ragionare sulle cose e non accettare passivamente  prese di posizione velleitarie e qualunquiste.
 

Nessun commento: