venerdì 23 maggio 2014

Borborigmi di stagione

Pensate anche voi con grande sollievo che sta per finire? Tra poco più di 48 ore si chiuderanno le urne per le elezioni europee e per qualche momento riusciremo a ritrovare un poco di  pace. Ci mancheranno molto le reciproche accuse di ogni nefandezza sinora scambiate dai sedicenti leaders delle diverse fazioni. 
Si soltanto fazioni, di questo si tratta. Nelle parole di questi sciagurati non c'è la benché minima traccia di interesse per il bene comune o per le sorti del Paese. Tutti a difendere la propria posizione di potere, a proteggere il proprio gruppo.
In una consultazione europea avete  per caso sentito qualcuno chiedersi e  tentare di spiegare, come andrebbe correttamente e documentalmente fatto, che cosa comporterebbe un'uscita dall'euro? 
Questo ci sarebbe piaciuto apprendere da tecnici in posizione di accertata terzietà. Calcoli e previsioni seri sulle conseguenze di una decisione assai impegnativa dal punto di vista economico e monetario.
Invece abbiamo sentito soltanto "borgorigmi" provenienti dal profondo dell'intestino dei singoli oratori. Questi flussi diventavano fetore e sistematico tuonante dileggio o insulto nei confronti del rivale. Senza lo straccio di un confronto tra persone civili, magari su posizioni diverse, ma disposte ad esporre temi e cose concrete al pubblico degli elettori.
Chi vincerà? Certamente l'astensione, l'allontanamento sempre più disgustato da questo simulacro di democrazia che nasconde soltanto interessi e vantaggi di pochi. E dal 26 in poi la battaglia delle cifre, il confronto con i dati del milleseicentotredici, tanto per riaffermare che nessuno di loro ha perso.
A perdere come sempre tutti noi, talvolta persino disposti a questionare duramente con interlocutori di diversa convinzione, come se questo servisse pure minimamente a mutare il corso delle cose. 


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