martedì 25 settembre 2007

sembra facile

Chi pensa che andare ad una partita di calcio sia impresa facile si ricreda. Attualmente, per comprensibili motivi di ordine pubblico che hanno determinato la necessità di identificare ciascuno spettatore, si affronta una trafila non da poco. Scomparsi - almeno a Napoli - i punti vendita tradizionali nei bar o nelle tabaccherie dotate di apposita convenzione lottomatic, occorre andare in uno dei pochissimi posti accreditati. E questa individuazione, talvolta non semplice e resa complessa dal caos cittadino, non esaurisce il duro percorso del povero acquirente. Occorre un documento - anche la copia va bene - di ogni spettatore. Notizie forse abbastanza diffuse tra chi frequenta gli stadi con continuità, ma assolutamente fuori della possibilità di conoscenza di chi occasionalmente intenda assistere ad una partita. Nel mio caso, l'amico Nicola Matone da Bella mi ha chiesto due biglietti, per soddisfare il desiderio di un suo parente italo-venezuelano. Così sono entrato anche io nel sistema, con immaginabili perdite di tempo e silenziose affettuose maledizioni a chi mi ha dato l'incarico. Certamente per altri mi sarei rifiutato senza esitazioni; per Nicola affronto le forche burocratiche, con serena rassegnazione.

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